Sondaggio tra gli apprendisti in Svizzera, terza parte: salute psichica nella formazione professionale di base
Come i giovani nella formazione professionale di base affrontano le difficoltà psichiche
Come vivono i giovani il passaggio alla formazione professionale di base? Questa è la domanda centrale a cui tenta di rispondere lo studio “Salute psichica degli apprendisti nella formazione professionale di base”. I suoi autori ne riassumono i principali risultati in quattro contributi, tutti pubblicati da Transfer. Il presente, terzo testo, approfondisce la questione del benessere psichico dei giovani. Emerge che il 60% degli apprendisti ha avuto problemi psichici almeno una volta durante lo svolgimento della propria formazione professionale di base. Tuttavia, per quanto allarmante possa sembrare tale cifra, la maggior parte di essi vive la formazione come un luogo in cui impara a gestire con successo le difficoltà.
Alla domanda “Hai mai avuto problemi o difficoltà psichiche a scuola?”, circa il 42% degli apprendisti risponde infatti di avere avuto difficoltà psichiche già prima di cominciare la formazione professionale di base.
La formazione professionale di base costituisce per la maggior parte dei giovani una transizione centrale verso il mondo degli adulti: essa non serve solamente all’acquisizione di competenze specialistiche, ma rappresenta anche una fase in cui identità, autostima e autoefficacia vengono messe particolarmente alla prova. Il fatto che i giovani vivano questa fase della propria vita come arricchente piuttosto che frustrante non dipende solo dalle richieste poste loro dalla scuola e dall’azienda formatrice, ma anche dalla loro salute psichica. La formazione professionale di base può essere un luogo di formazione dove la salute psichica degli apprendisti può consolidarsi, ma talora anche vacillare.
Problemi psichici già prima della formazione
L’idea che i giovani entrino nella formazione professionale di base senza problemi e che si trovino davanti a difficoltà soltanto in seguito è incorretta. Alla domanda “Hai mai avuto problemi o difficoltà psichiche a scuola?”, circa il 42% degli apprendisti risponde infatti di avere avuto difficoltà psichiche già prima di cominciare la formazione professionale di base. Non si tratta esclusivamente di disturbi diagnosticati clinicamente, ma di un ampio spettro di difficoltà: ansie, stati depressivi, sovraccarico scolastico, conflitti all’interno della famiglia.[1]
Questo quadro è peraltro confermato da studi epidemiologici, secondo i quali la metà di tutti i disturbi psichici inizia prima dei 15 anni (Kessler et al., 2005). Chi ha dovuto affrontare difficoltà fin dalla tenera età, spesso se le porta con sé anche durante la formazione professionale di base. La prevenzione, quindi, deve cominciare in una fase precedente. Di fatto, è fondamentale riconoscere le difficoltà psichiche dei giovani già durante l’infanzia e l’adolescenza, rafforzandoli nella gestione di queste sfide e rendendo loro accessibile un sostegno adeguato. Ciò che si dimostra utile in una fase precoce può quindi essere proseguito e utilizzato anche durante la transizione alla formazione professionale di base. I genitori, le scuole e l’orientamento professionale assumono a riguardo un ruolo chiave, tanto nel riconoscimento precoce dei problemi psichici quanto nell’accompagnamento della transizione.
Difficoltà durante la formazione professionale di base: sintomi, cause e conseguenze
L’emergere di problemi psichici durante la formazione professionale di base non è tuttavia qualcosa di eccezionale. Agli apprendisti è stato chiesto se avessero sperimentato problemi psichici, sentimenti o pensieri negativi, difficoltà o persino malattie o crisi psichiche durante la propria formazione: più del 60% ha risposto di avere sperimentato difficoltà psichiche almeno una volta, un terzo addirittura più volte. A essere citati con particolare frequenza sono sintomi depressivi, ansie o dubbi persistenti su sé stessi.
Le cause sono molteplici. Oltre la metà degli apprendisti indica fattori nell’azienda formatrice o nella scuola professionale (stress legato alle prestazioni, conflitti in azienda, la sensazione di non essere all’altezza delle richieste). Accanto a questi, anche le difficoltà in famiglia (49%) o i problemi con gli amici (31%) giocano un ruolo importante. Circa un terzo delle persone non riesce a nominare una chiara causa scatenante.
Circa un quarto dei giovani dichiara che i propri problemi psichici hanno avuto un impatto diretto sulle loro prestazioni nella formazione professionale di base.
Il quadro diventa particolarmente problematico quando si sommano più aree di difficoltà: i giovani che hanno problemi sia in azienda che nell’ambiente privato mostrano i valori di stress più elevati. Circa un quarto dei giovani dichiara che i propri problemi psichici hanno avuto un impatto diretto sulle loro prestazioni nella formazione professionale di base. Fra le conseguenze tipiche ci sono assenze, difficoltà di concentrazione e il pensiero di interrompere la formazione stessa. Allo stesso tempo, emerge tuttavia anche che molti giovani che si trovano fortemente in difficoltà spesso non vogliono “arrendersi” – e si “aggrappano” al contrario ancor più alla formazione. Ciò è un segnale di notevole resilienza.
Gestione dei problemi psichici
La maggior parte degli apprendisti, per affrontare le proprie difficoltà psichiche, cerca aiuto in primo luogo in ambito privato. Tra il 60% circa dei giovani che, nel sondaggio, hanno dichiarato di aver avuto problemi psichici almeno una volta durante la loro formazione professionale di base, a essere percepito come particolarmente utile è il sostegno degli amici (55%) e della famiglia (45%). Circa un terzo degli apprendisti è stato sottoposto a trattamento o consulenza medica a causa di problemi psichici. Si evidenzia qui una correlazione lineare: più i problemi sono percepiti come gravi, più frequentemente viene richiesta assistenza professionale. Da un punto di vista soggettivo, il trattamento ha un effetto positivo sul benessere degli apprendisti, ma nel contesto della formazione professionale di base tale effetto si manifesta solamente in un terzo di essi.
I formatori in azienda e gli insegnanti vengono percepiti dalla grande maggioranza degli apprendisti come persone impegnate e disposte a fornire sostegno. Un sostegno specialistico, l’essere presi sul serio e un approccio rispettoso contribuiscono in modo decisivo al benessere dei giovani. Nonostante ciò, nell’ambiente della formazione, delle difficoltà psichiche si parla a malapena: nel 78% dei casi l’insorgere di problemi non ha dato luogo ad alcun colloquio né in azienda né a scuola, e colloqui con chi opera nella vigilanza della formazione professionale di base si sono verificati solo nell’8% dei casi. Tale schema si ripete in forma molto simile in tutte le regioni linguistiche. Le ragioni sono molteplici (il sondaggio prevedeva la possibilità di fornire qui più risposte): il 36% vuole “farcela da solo”, il 26% non sa come parlare di “certe cose” o pensa che la situazione sia già “abbastanza grave”, il 23% crede che non verrebbe in ogni caso compreso, e circa il 20% non si fida dei responsabili, si vergogna o non vuole gravare su nessuno con i propri problemi.
È fondamentale superare le inibizioni e dimostrare che avere problemi psichici non è un tabù. La bassa percentuale, pari solo all’1,5-2% degli apprendisti che utilizzano i servizi di consulenza esistenti, dimostra che le offerte disponibili vengono a malapena utilizzate.
Gli apprendisti spesso reagiscono alle difficoltà psichiche con il ritiro – per esempio attraverso assenze, pensando di interrompere la formazione o chiudendosi nel silenzio. I problemi psichici rimangono così spesso invisibili, per vergogna o per incertezza. Per le aziende e le scuole, ciò comporta la sfida di creare spazi per la discussione e di nominare persone di riferimento in grado di offrire sostegno in modo accessibile e fidato – indipendentemente dal grado di gravità del problema. È fondamentale superare le inibizioni e dimostrare che avere problemi psichici non è un tabù. La bassa percentuale, pari solo all’1,5-2% degli apprendisti che utilizzano i servizi di consulenza esistenti, dimostra altresì che le offerte disponibili vengono a malapena utilizzate. Affinché gli apprendisti accettino un’offerta di sostegno, questa dovrebbe essere gratuita e anonima.
La salute psichica non è mai solo una questione individuale, ma anche relazionale. Per quanto i giovani aspirino a una crescente autonomia, durante la formazione professionale di base il sostegno da parte della famiglia rimane centrale. Se questo sostegno manca, il rischio di trovarsi di fronte a difficoltà nel corso della formazione aumenta significativamente (Schmocker et al., 2022).
Autostima, autoefficacia e gestione della frustrazione
Gli apprendisti reagiscono in modo diverso alla frustrazione e ai deficit. Molti cercano di controllare le proprie reazioni (62%) o pianificano passaggi per migliorare la propria situazione. Allo stesso tempo insorgono tuttavia autocritica, dubbi o vergogna – e ciò avviene in particolare fra le ragazze (70%). Nella gestione dei deficit, la maggior parte degli apprendisti cerca attivamente soluzioni, per esempio chiedendo sostegno ai formatori in azienda, ai colleghi o studiando di più a casa. Una piccola parte (16%) prende in considerazione l’interruzione della formazione.
Il modo in cui vengono gestite le difficoltà dipende fortemente dall’autostima e dalla fiducia nella propria efficacia personale. Gli apprendisti con alta autostima e alto senso dell’efficacia sviluppano più spesso strategie costruttive: pianificano i loro prossimi passi, cercano aiuto, mantengono una visione d’insieme e agiscono per trovare soluzioni. Chi, al contrario, ha una bassa autostima o una scarsa fiducia nella propria efficacia, reagisce più spesso con ritiro, vergogna, dubbi su di sé, reazioni emotive o di evitamento. Circa un quarto degli apprendisti presenta scarso senso dell’efficacia personale e ha quindi poca fiducia nel riuscire a superare le sfide. Il lato positivo è che, nel corso degli anni di formazione, la percezione della propria efficacia aumenta in modo significativo. Nonostante le difficoltà, molti giovani crescono grazie alle esperienze fatte. Questo “crescere grazie a” è un importante fattore di protezione. Nella pratica, ciò significa che le aziende formatrici e le scuole dovrebbero mirare a permettere agli apprendisti esperienze di successo. Quanti si percepiscono come efficaci riescono meglio a sviluppare appieno il loro potenziale nel corso della formazione. Già piccoli e visibili progressi rafforzano autostima e valutazione della propria efficacia, contribuendo in modo significativo alla salute psichica dei giovani (Bandura, 1997).
Risorse, orgoglio e sostegno positivo
Nonostante tutte le difficoltà, è importante che le esperienze positive vengano sempre sottolineate. Gran parte degli apprendisti prova orgoglio professionale (87%) e una grande maggioranza riferisce di una crescita significativa rispetto all’inizio della formazione.
Nonostante tutte le difficoltà, è importante che le esperienze positive vengano sempre sottolineate. Gran parte degli apprendisti prova orgoglio professionale (87%) e una grande maggioranza riferisce di una crescita significativa rispetto all’inizio della formazione – tanto a livello professionale quanto a livello personale. Più fiducia in sé, più responsabilità, più motivazione: molti giovani sono orgogliosi di ciò che fanno.
Le esperienze di successo, il feedback costruttivo e la fiducia nel saper affrontare da soli le proprie sfide sono fattori di protezione centrali. Tali fattori promuovono la stabilità psichica e danno la forza per superare anche le fasi difficili. Sostegno positivo non significa minimizzare le difficoltà. Si tratta piuttosto di sostenere gli apprendisti nella loro capacità di sviluppare soluzioni e assumersi responsabilità – pur sempre accompagnandoli.
Conclusioni e implicazioni operative
Le difficoltà psichiche sono molto diffuse nella realtà di vita degli apprendisti. Spesso tali difficoltà iniziano già prima dell’inizio della formazione professionale di base, per continuare durante il suo corso. Tuttavia, la formazione professionale di base non è solo un campo di rischio, ma anche un’enorme opportunità: molti giovani crescono grazie alle esperienze fatte, sviluppando fiducia in sé stessi e senso di orgoglio.
Affinché ciò sia possibile, è necessario il sostegno delle aziende, delle scuole e delle persone di riferimento più strette. A tale scopo risultano centrali i seguenti punti:
- La prevenzione deve iniziare presto: riconoscere precocemente le difficoltà psichiche, promuovere strategie di gestione e mantenere il sostegno durante la transizione alla formazione professionale di base.
- Cultura del dialogo aperto: i problemi psichici non devono più essere un tabù.
- Ruolo delle persone di riferimento: genitori e amici sono importanti per affrontare le difficoltà psichiche quotidiane; i professionisti per i problemi più gravi.
- Rafforzare il senso di efficacia: promuovere le esperienze di successo e la fiducia dei giovani nella propria capacità di risolvere i problemi in quanto fattori di protezione centrali.
Bibliografia
- Bandura, A. (1997). Self-Efficacy: The Exercise of Control. W. H. Freeman & Company: New York.
- Kessler, R.C., Berglund, P., Demler, O., Jin, R., Merikangas, K.R., & Walters, E.E (2005). Lifetime prevalence and age-of-onset distributions of DSM-IV disorders in the National Comorbidity Survey Replication. Arch Gen Psychiatry. Jun;62(6):593-602.
- Peter, C., Tuch, A. & Schuler, D. (2023). Psychische Gesundheit – Erhebung Herbst 2022. Wie geht es der Bevölkerung in der Schweiz? Sucht sie sich bei psychischen Problemen Hilfe? (Obsan Bericht 03/2023). Neuchâtel: Schweizerisches Gesundheitsobservatorium.
- Schmocker, B., Kuhn, T., Frick, U., Schweighauser, C., Baumgartner, R. Diesch, R., Ettlin, P., Frei, A., & Baer, N. (2022). Umgang mit psychisch belasteten Lernenden – Eine Befragung von Berufsbildner*innen in der Deutschschweiz. Binningen: WorkMed.
Citazione
Schmocker, B., Anastasiou, K., Heimgartner, D., & Baer, N. (2025). Come i giovani nella formazione professionale di base affrontano le difficoltà psichiche. Transfer. Formazione professionale in ricerca e pratica 10 (13).