Sondaggio tra gli apprendisti in Svizzera, quarta parte: sei tipi di apprendisti
Per i giovani in situazioni difficili la formazione professionale di base è una grande opportunità – a condizione che vengano accompagnati correttamente
Nell’ambito dello studio dedicato alla salute psichica nella formazione professionale di base è stata elaborata, fra le altre cose, una classificazione tipologica degli apprendisti, che viene presentata nel presente contributo. Sono stati concretamente individuati sei tipi, fra loro differenti riguardo a numerose caratteristiche: se la formazione professionale di base che stanno svolgendo corrisponde ai loro desideri, quanto si sentono psicologicamente sotto pressione e altri aspetti. Sono state considerate esclusivamente caratteristiche che descrivessero la situazione degli apprendisti prima dell’inizio della formazione. Lo scopo della classificazione per tipi consiste nell’aiutare a individuare i diversi fabbisogni di sostegno dei giovani. Con il presente contributo si conclude la serie di quattro rapporti dedicati allo studio condotto da WorkMed.
L’identificazione di differenti tipi di apprendisti ha rilevanza dal punto di vista pratico, in quanto consente di descrivere gruppi con diversi fabbisogni di promozione o di sostegno.
La formazione professionale di base rappresenta per la maggior parte dei giovani un luogo centrale di transizione verso il mondo degli adulti. Essa non è solamente legata all’acquisizione di competenze professionali, ma rappresenta altresì una fase in cui identità, autostima ed efficacia personale vengono particolarmente messe alla prova. Se i giovani vivono questo periodo come arricchente piuttosto che come gravoso non dipende unicamente dalla scuola e dall’azienda, ma anche dal loro stato di salute psichica – così come dalla loro biografia.
Gli apprendisti non costituiscono un gruppo omogeneo, in riferimento alla loro situazione iniziale, alla loro salute psichica e all’andamento del loro tirocinio. Ci siamo pertanto chiesti se fosse possibile individuare statisticamente delle tipologie, vale a dire se esistono (sotto)gruppi di apprendisti che presentano fra loro somiglianze riguardo a più caratteristiche. L’identificazione di differenti tipi di apprendisti ha rilevanza dal punto di vista pratico, in quanto consente di descrivere gruppi con diversi fabbisogni di promozione o di sostegno. Oltre a ciò, una tipologia, anche se per sua natura rimane qualcosa di piuttosto schematico, può facilitare la comprensione, la classificazione e l’illustrazione dell’ampia mole di dati raccolti.
Per l’elaborazione delle tipologie sono state considerate esclusivamente caratteristiche che descrivessero la situazione degli apprendisti prima dell’inizio della loro formazione. Il nostro obiettivo consisteva infatti nell’identificare gruppi che riflettessero le diverse condizioni di partenza e i diversi presupposti individuali.
Nell’analisi sono state incluse nove variabili dicotomiche insieme a due ulteriori indicazioni:
- sostegno familiare (più/meno)
- precedenti interruzioni di una formazione (sì/no)
- problemi psichici prima della formazione (sì/no)
- atteggiamento di anticipazione positiva prima dell’inizio della formazione (più/meno)
- preoccupazioni prima dell’inizio formazione (più/meno)
- stress in famiglia (più/meno)
- sostegno sociale (più/meno)
- presenza di persone di fiducia (più/meno)
- posto di formazione scelto come soluzione di ripiego (sì/no)
- scuola media come titolo scolastico più elevato
- sesso
Di seguito vengono descritti i sei tipi di apprendisti individuati, differenziati in base alla loro situazione di partenza.[1] Successivamente esamineremo come questi gruppi affrontano le diverse sfide che incontrano durante la formazione – fra cui stress, frustrazioni, difficoltà o conflitti. Ciò rende evidente come le diverse condizioni di partenza possano riflettersi anche nel modo in cui viene vissuta e gestita la quotidianità dell’apprendistato.
Tipo 1: molti hanno già alle spalle una formazione interrotta
Questo tipo è composto quasi esclusivamente da apprendisti di sesso maschile. Circa l’85% si è dichiarato contento del proprio attuale posto di formazione, mentre soltanto per l’11% esso costituisce una soluzione di ripiego perché non aveva trovato altro. Le persone di fiducia e lo stress in famiglia sono presenti in misura media. Già prima dell’inizio della formazione, il 56% aveva avuto problemi psicologici e il 28% aveva già interrotto una formazione in precedenza (si tratta della percentuale più alta fra tutti i tipi). Nella scuola secondaria il livello raggiunto è basso, e talvolta hanno ripetuto una classe. Si nota altresì una certa frequenza di scontri fisici.
Tipo 2: molteplici fattori di stress
Questo tipo è composto in larga parte da apprendisti di sesso femminile (62%). Il 71% ha dichiarato di avere avuto un atteggiamento di anticipazione positiva prima dell’inizio della formazione, il 29% no, e quasi tutti hanno dichiarato di avere avuto preoccupazioni — in particolare il timore di non essere accettati o di incorrere in conflitti. Quasi il 40% ha scelto l’attuale posto di apprendistato perché non ne aveva trovato un altro. Molti non hanno una persona di fiducia, lo stress in ambito familiare è elevato (30%) e oltre il 90% riceve scarse forme di sostegno. Già prima dell’inizio dell’apprendistato, il 90% presentava problemi psicologici e il 14% aveva interrotto una formazione. I loro risultati nella scuola secondaria sono stati spesso piuttosto modesti, talora con ripetizioni, difficoltà di rendimento e scontri fisici. Molti apprendisti rientranti in questa tipo hanno un background migratorio. Particolarmente caratteristica è la combinazione tra un elevato stress psicologico, un basso livello di sostegno sociale e una forte preoccupazione legata al posto di formazione, il che distingue nettamente questo tipo da tutti gli altri.
Tipo 3: scarso atteggiamento di anticipazione positiva prima dell’inizio della formazione
Questo tipo è prevalentemente maschile e in oltre il 90% dei casi l’attuale formazione rappresenta una soluzione di ripiego, il che distingue questo tipo da tutti gli altri. Corrispondentemente, meno di un quarto degli apprendisti qui compresi aveva un atteggiamento di anticipazione positiva prima del suo inizio. In particolare, circa il 78% aveva preoccupazioni legate, in particolare, alle lunghe ore di lavoro o alla mancanza di comprensione dei propri problemi. Lo stress in ambito familiare è in parte presente, e spesso un genitore è disoccupato. I problemi psicologici sono presenti in misura leggermente superiore alla media e il 14% ha abbandonato un precedente posto di formazione. La scuola secondaria è stata spesso svolta a livello basso. Vengono riportati scontri fisici, ma con una buona integrazione in classe. Spesso gli apprendisti di questo questo tipo hanno un background migratorio.
Tipo 4: capacità elevate, ma socialmente isolato
Questo tipo è composto esclusivamente da apprendisti di sesso femminile. Quasi tutte erano contente della propria formazione, che nella maggior parte dei casi è anche la prima, anche se il 75% ha dichiarato di nutrire preoccupazioni circa la mancanza di apprezzamento e l’eccessiva difficoltà della parte scolastica. Non hanno persone di fiducia e presentano un alto livello di stress in ambito familiare. Quasi tutte avevano avuto problemi psicologici prima dell’inizio della formazione. Le interruzioni di una precedente formazione sono praticamente assenti. La scuola secondaria è stata di norma completata al livello più alto e con buoni risultati, ma contemporaneamente hanno subito episodi di bullismo e hanno cambiato classe. Molte sono attualmente in trattamento psicoterapeutico. Particolarmente evidente è l’elevata capacità di rendimento nonostante l’isolamento sociale e lo stress psicologico.
Tipo 5: integrato, dotato, ansioso
Questo tipo presenta la distribuzione più equilibrata fra i sessi. La maggior parte degli apprendisti aveva un atteggiamento di anticipazione positiva prima di cominciare la propria formazione, pur mostrando spesso forti preoccupazioni riguardo alle esigenze da parte della scuola, all’integrazione sociale e alle lunghe ore di lavoro. Il posto di formazione corrisponde alla professione desiderata. L’integrazione sociale e il sostegno da parte di persone di fiducia appaiono molto buoni, il sostegno familiare è forte e i problemi psicologici sono rari. Non ci sono precedenti interruzioni di una formazione. Circa il 70% degli apprendisti possiede un diploma di scuola secondaria superiore. Particolarmente caratteristica è la buona integrazione sociale combinata con un livello di preoccupazione superiore alla media, il che rende questo tipo prudente ma capace di buon rendimento.
Tipo 6: pressoché senza problemi psicologici e di successo
Questo gruppo è per l’80% maschile. Questi giovani avevano un atteggiamento di anticipazione positiva rispetto all’inizio della propria formazione e praticamente non avevano preoccupazioni riguardo a possibili problemi. La professione scelta corrisponde ai loro desideri. La loro integrazione sociale è molto buona, e dispongono di amici e persone di fiducia. In ambito familiare non ci sono pressoché problemi e ricevono molto sostegno. Prima della formazione non hanno avuto problemi psicologici, né hanno mai interrotto una formazione precedente. La scuola secondaria è stata completata di norma ad alto livello, senza problemi di rendimento. Successivamente, spesso hanno completato una formazione AFC con maturità professionale. Particolarmente evidente è l’assenza quasi totale di problemi psicologici, il che rende questo tipo stabile e di successo e lo distingue chiaramente da tutti gli altri tipi.
In che modo i diversi tipi differiscono in quanto a pensieri di interruzione della formazione?
Nei contributi precedentemente pubblicati[2] è stato indicato come circa la metà degli apprendisti abbia già pensato almeno una volta di interrompere la propria formazione. Rispetto ai sei tipi sopra descritti, si nota come tali pensieri si verifichino particolarmente spesso nel tipo 2 (molteplici fattori di stress) e nel tipo 3 (scarso atteggiamento di anticipazione positiva prima dell’inizio della formazione), rispettivamente nel 73% e nel 72% dei casi. Tali pensieri sono presenti nel 60% degli apprendisti del tipo 5 (integrato, dotato, ansioso). Il Tipo 6 (pressoché senza problemi psicologici e di successo), con il 31% dei casi, è quello che considera meno spesso l’interruzione della formazione.
Le ragioni per cui la formazione non è stata finora interrotta differiscono tra un tipo e l’altro. Nella maggior parte dei casi gli apprendisti hanno dichiarano di non voler arrendersi: ciò vale per il tipo 4 e per il tipo 5 in circa l’85-90% dei casi, ma solo per il 70% dei casi per il tipo 3 (in quest’ultimo caso, con il 50%, la ragione più frequentemente indicata è stata l’opposizione dei genitori). Al contrario, il tipo 4 e il tipo 5 hanno spesso indicato che altre persone credevano in loro (in circa il 45% dei casi). Altre ragioni — quali un cambio di dipartimento, nuovi compiti o un miglioramento delle note — sono state citate generalmente molto più raramente.
Le ragioni per cui gli apprendisti proseguono la formazione pur pensando di interromperla differiscono chiaramente tra i diversi tipi.
Le ragioni per cui gli apprendisti proseguono la formazione pur pensando di interromperla differiscono chiaramente tra i diversi tipi. Particolarmente interessante è a questo riguardo il tipo 5, che pur essendo particolarmente ansioso e considerando l’idea dell’interruzione, proviene nella maggior parte dei casi da contesti stabili e ottiene buoni risultati scolastici. In questo caso, le tendenze ansiose potrebbero giocare un ruolo importante. Particolarmente interessante è anche il tipo 3, che prosegue la formazione principalmente per motivi estrinseci (per esempio per l’opposizione dei genitori): fin dall’inizio non ne era convinto, non era contento di cominciarla e aveva semmai numerose preoccupazioni a riguardo.
Non tutti i tipi affrontano le sfide allo stesso modo
Parlarne. Nel modo di affrontare problemi psicologici emergono chiare differenze. Alla domanda sul motivo per cui non hanno parlato dei loro problemi con i responsabili della formazione, gli apprendisti del tipo 2 (molteplici fattori di stress) e del tipo 4 (capacità elevate, ma socialmente isolato) rispondono più spesso di non essere stati sicuri se i problemi fossero già sufficientemente gravi (30-35%). Più di un terzo degli apprendisti del tipo 2 dichiara di non sapere come parlare di “certi” argomenti. Gli apprendisti del tipo 3 (scarso atteggiamento di anticipazione positiva prima dell’inizio della formazione), 4 e 5 (integrato, dotato, ansioso) mostrano una situazione simile (circa il 30% ciascuno). Il tipo 6 (pressoché senza problemi psicologici e di successo) è il più fiducioso di tutti nel ritenere che verrebbe compreso. Questi ultimi apprendisti sono anche quelli che hanno più spesso la sensazione di sapere come parlare dei propri problemi.
Di seguito approfondiamo le analisi su come vengono affrontati frustrazione, carenze e conflitti, evidenziando ulteriori differenze.
Cosa succede ai giovani quando provano frustrazione?
Il tipo 2 e il tipo 4 riferiscono più spesso di avere difficoltà a controllare le proprie reazioni, mentre il tipo 2 dichiara di arrabbiarsi e di alzare la voce particolarmente spesso; entrambi i tipi tendono a rimproverarsi, a dubitare di sé o a provare vergogna.
Il tipo 2 e il tipo 4 riferiscono più spesso di avere difficoltà a controllare le proprie reazioni, mentre il tipo 2 dichiara di arrabbiarsi e di alzare la voce particolarmente spesso; entrambi i tipi tendono a rimproverarsi, a dubitare di sé o a provare vergogna. Nel tipo 6 ciò si verifica molto meno (35%). Anche la tendenza a venire travolti dalla frustrazione è particolarmente elevata nel tipo 2 (71%). Il tipo 5 e il tipo 6, invece, pianificano più spesso passi concreti per migliorare la propria situazione oppure cercano attivamente sostegno.
Cosa succede quando i giovani non sono capaci di fare una cosa?
Gli apprendisti dei tipi 2 e 3 chiedono aiuto più raramente quando non sanno fare qualcosa, cercando piuttosto di cavarsela da soli. Allo stesso tempo evitano ciò che non sanno fare o non sanno ancora fare bene. La metà degli apprendisti del tipo 2 si sente insicura in queste situazioni e non si fida più delle proprie capacità, mentre quasi nessuno del tipo 6 è insicuro in tali momenti. Oltre al tipo 2, anche il tipo 4 e il tipo 5 pretendono molto da sé stessi, in quanto vogliono essere bravi (dal 65 al 73%). Il tipo 5 e il tipo 6 mostrano invece di possedere strategie più stabili: si esercitano, chiedono spiegazioni e riflettono attivamente sulle proprie possibilità di miglioramento.
Cosa succede quando i giovani si trovano in situazioni di conflitto?
Il tipo 2 e il tipo 3 ricorrono più spesso a strategie di evitamento: in caso di conflitto restano più facilmente a casa (20–25%) oppure evitano la persona con cui è nato il problema (circa il 70%). Sono anche quelli che più spesso non dicono nulla e cercano di “resistere” senza affrontare la situazione. Allo stesso tempo, in tutti i tipi, quasi due terzi riflettono sui conflitti, si chiedono come siano nati e desiderano parlarne con colleghe e colleghi. I tipi 5 e 6, al contrario, cercano più spesso direttamente il dialogo per chiarire i conflitti.
Dove l’appartenenza ad una tipologia – e quindi la biografia – gioca un ruolo? E dove no?
In sintesi si può dire che i sei tipi non solo presentano condizioni di partenza fra loro diverse, ma mostrano altresì differenti strategie di fronteggiamento delle difficoltà, differenti preoccupazioni e differenti modalità di reazione durante la formazione. I tipi maggiormente sotto stress psicologico, come il tipo 2 e il tipo 3, reagiscono in modo più intenso a frustrazioni, difficoltà e conflitti, mentre i tipi con poche difficoltà, come il tipo 6, si comportano in modo più stabile, controllato e riflessivo.
Abbiamo altresì analizzato quali fattori influenzino in quale misura i problemi psicologici durante la formazione, la crescita personale degli apprendisti o il successo formativo (nota: tutti gli effetti statistici risultano molto forti). Anche qui emerge chiaramente che il tipo di apprendisti svolge un ruolo determinante.
Il tipo (e quindi la storia personale, insieme a eventuali problemi psicologici precedenti) influisce in modo particolarmente forte sulla probabilità di sviluppare difficoltà psicologiche nel corso della formazione professionale.
Il tipo (e quindi la storia personale, insieme a eventuali problemi psicologici precedenti) influisce in modo particolarmente forte sulla probabilità di sviluppare difficoltà psicologiche nel corso della formazione professionale. Fattori meno determinanti, ma comunque importanti, sono il senso di efficacia personale degli apprendisti, il sostegno da parte dei formatori, un buon clima aziendale e un’esperienza positiva della propria formazione (orgoglio, interesse, sensatezza). Le condizioni in cui ha luogo la formazione stessa hanno invece un’influenza relativamente limitata su quegli apprendisti le cui condizioni di partenza erano già molto sfavorevoli. Negli apprendisti precedentemente meno gravati da problemi, la presenza di condizioni favorevoli (supporto e clima positivo) possono attenuare i problemi psicologici, mentre la loro mancanza può peggiorarli.
Se si considera l’entità della crescita personale e dello sviluppo dall’inizio della formazione, i seguenti fattori appaiono particolarmente importanti: atteggiamento e comportamento degli apprendisti stessi (efficacia personale), un clima positivo in azienda e a scuola, un buon supporto da parte dei formatori in azienda e storia personale (problemi emersi precedentemente all’inizio della formazione). Qui i problemi psicologici precedenti o attuali giocano un ruolo secondario.
Per quanto riguarda le prestazioni (capacità di autovalutazione, competenze professionali), appaiono centrali l’efficacia personale degli apprendisti, il supporto da parte del docente responsabile di classe, un clima positivo a scuola e in azienda e il supporto da parte dei formatori in azienda. Anche qui i problemi psicologici precedenti o attuali giocano un ruolo secondario.
Conclusioni e implicazioni pratiche
La biografia e la presenza di problemi prima dell’inizio della formazione predicono al meglio l’insorgere di problemi psicologici durante la formazione stessa. La situazione di partenza o, in altre parole, il “tipo” influisce invece poco o per nulla sullo sviluppo personale e sulle prestazioni degli apprendisti.
Ciò significa che la formazione professionale di base rappresenta in generale un’opportunità importante per gli apprendisti e il loro sviluppo, in particolare per coloro che hanno incontrato difficoltà nel corso della propria biografia. Questa opportunità si realizza tuttavia soprattutto se gli apprendisti ricevono sostegno da parte dei formatori e degli insegnanti e se percepiscono un clima positivo in azienda e a scuola.
La tipologia evidenzia che gli apprendisti con diverse condizioni di partenza reagiscono in modo molto diverso alle esigenze della formazione. Per questo motivo, un unico tipo di sostegno non può andare bene per tutti. È fondamentale riconoscere le condizioni di partenza e i modelli comportamentali specifici, adattando di conseguenza l’accompagnamento degli apprendisti.
- Gli apprendisti con molteplici fattori di stress (tipo 2) traggono particolare beneficio da un ambiente relazionale affidabile, da strutture chiare e da una stretta collaborazione tra azienda formatrice, scuola e servizi esterni specializzati.
- Gli apprendisti che iniziano la propria formazione senza un atteggiamento di anticipazione positiva (tipo 3), restano nel percorso formativo in quanto cedono a pressioni esterne o per mancanza di alternative. Per loro può essere fondamentale rafforzare la motivazione intrinseca e un orientamento verso il senso personale dell’apprendimento.
- Gli apprendisti integrati ma timorosi (tipo 5) sono generalmente anche performanti. Essi hanno tuttavia frequentemente preoccupazioni e paura di fallire. Per loro è centrale una cultura degli errori aperta e orientata alle risorse.
Indipendentemente dai tipi sopra descritti, calcolati statisticamente, rimane fondamentale il fatto che tanto le aziende quanto le scuole riconoscano precocemente eventuali problemi psicologici nei singoli casi, promuovano fiducia e disponibilità al dialogo e offrano forme di supporto adeguate a ciascun apprendista. Se gli apprendisti si sentono compresi, allora fanno esperienza di continuità nelle relazioni e di un buon clima lavorativo. Di conseguenza, la probabilità che completino con successo la propria formazione aumenta notevolmente.
[1] La tipologia è stata elaborata mediante Latent Class Analysis (LCA) utilizzando il pacchetto R tidySEM (van Lissa, 2025). Sono stati calcolati diversi modelli comprendenti da uno a otto tipi, che sono quindi stati confrontati in base a criteri di qualità statistica (cfr. van Lissa et al., 2023) nonché interpretabilità contenutistica. È stata quindi scelta una soluzione a sei tipi, che offre un buon equilibrio tra differenziazione e comprensibilità. [2]Schmocker, B., Anastasiou, K., Heimgartner, D., & Baer, N. (2025). Salute psichica nella formazione professionale di base. Transfer. Formazione professionale in ricerca e pratica 10 (11). Schmocker, B., Anastasiou, K., Heimgartner, D., & Baer, N. (2025). Molti si trovano a dover affrontare sfide, ma pochi ne vengono sopraffatti. Transfer. Formazione professionale in ricerca e pratica 10 (12). Schmocker, B., Anastasiou, K., Heimgartner, D., & Baer, N. (2025). Come i giovani nella formazione professionale di base affrontano le difficoltà psichiche. Transfer. Formazione professionale in ricerca e pratica 10 (13).
Citazione
Schmocker, B., Anastasiou, K., Heimgartner, D., & Baer, N. (2025). Per i giovani in situazioni difficili la formazione professionale di base è una grande opportunità – a condizione che vengano accompagnati correttamente. Transfer. Formazione professionale in ricerca e pratica 10 (14).




