Per una MP2 su dieci in Svizzera viene pagata una retta scolastica
Apprendisti nelle formazioni professionali di base private a pagamento
In gran parte ignorati dalla ricerca e dalla politica nel campo della formazione, vi sono sempre più apprendisti che assolvono la propria formazione professionale di base e che conseguono la maturità professionale presso scuole di formazione professionale private a pagamento. Queste scuole si trovano non solo in contrasto con le concezioni di base del sistema svizzero della formazione professionale, fortemente caratterizzato in senso aziendale, ma – con l’eccezione delle scuole specializzate d’arte – ne aggirano le logiche selettive, in quanto l’accesso non è regolato né da criteri di ammissione basati sulle note né da procedure di candidatura. L’unico fattore determinante è il poter pagare la retta scolastica. Basato su uno studio qualitativo finanziato da una fondazione, il presente contributo mostra quali apprendisti se lo possano permettere e in quali circostanze.
Scuole di formazione professionale private in Svizzera e in una prospettiva internazionale
Attualmente una formazione professionale di base per impiegato/a di commercio AFC o per informatico/a AFC su dieci, così come una maturità professionale successiva alla formazione di base (MP2) su dieci, viene svolta presso una scuola privata dietro pagamento di una retta scolastica.
In Svizzera, le formazioni professionali di base private a pagamento non sono state finora oggetto né della ricerca sulla formazione professionale né di quella sulle scuole private (Nikolai, 2019; Preite, 2023). Nel settore delle scuole private, sono stati studiati i licei d’élite e le cosiddette International Schools (Lillie & Delval, 2024), mentre riguardo alla ricerca sulla formazione professionale, l’attenzione rivolta agli attori privati si è limitata ad aziende e imprese, oppure si è studiato la formazione professionale organizzata in forma scolastica nel suo complesso, senza tuttavia distinguere tra offerte pubbliche e offerte private a pagamento (Ebner & Nikolai, 2010; Esposito, 2024). Questa lacuna nella ricerca è sorprendente, tanto più che attualmente una formazione professionale di base per impiegato/a di commercio AFC o per informatico/a AFC su dieci, così come una maturità professionale successiva alla formazione di base (MP2) su dieci, viene svolta presso una scuola privata dietro pagamento di una retta scolastica (Preite et al., 2025)[1]. Queste proporzioni sono analoghe a quelle relative ai licei privati. Va osservato, a tal proposito, che il mercato delle scuole private – misurato in base alle rette scolastiche – attribuisce alla formazione professionale un valore circa tre o quattro volte inferiore rispetto a quello assegnato ai licei.
In una prospettiva internazionale, esistono formazioni professionali scolastiche private, per esempio, nell’ambito della Further Education nel Regno Unito (Simmons, 2010), nel contesto della Technical and Further Education in Australia (Pasura, 2014), nonché delle scuole professionali private in Germania (Weitz & Ludwig-Mayerhofer, 2024). Mentre in Germania e in Svizzera le scuole private occupano una nicchia relativamente minima della formazione professionale duale, nel Regno Unito e in Australia gli enti di formazione professionale privati a scopo di lucro stanno acquisendo maggiore rilevanza nel contesto delle riforme (della formazione) neoliberali. In questi Paesi, la situazione iniziale di enti di formazione ibridi – vale a dire parzialmente sovvenzionati – sembra creare condizioni ideali per una “emerging global education industry” (Verger, Steiner-Khamsi & Lubienski, 2017, p. 325).
Pagare una retta per la formazione professionale di base
Basato su uno studio qualitativo finanziato dalla Fondazione Avenira[2] è stato possibile raccogliere, per la prima volta nel contesto svizzero, le motivazioni e le situazioni di partenza di circa quaranta apprendisti in scuole professionali private a pagamento. In queste interviste, focalizzate sulle problematiche, sono emersi diversi modelli relativi al motivo per cui gli apprendisti scelgono di pagare una retta per la propria formazione professionale. Tuttavia, ciò che accomuna tutte le persone intervistate è che la soluzione a pagamento è sempre stata una “seconda scelta”.
Perwin ha cercato di trovare un posto di tirocinio come operatrice socioassistenziale (OSA). Dopo aver svolto diversi stage in asili nido che le avevano promesso un posto di tirocinio ma non avevano mantenuto la promessa, ha optato per una soluzione privata.
Nel settore della formazione professionale di base, gli apprendisti riferiscono, per esempio, di essere arrivati a queste scuole private dopo la risoluzione di contratti di tirocinio o dopo avere mancato la promozione in scuole pubbliche (liceo, scuole specializzate, ma anche scuole medie di commercio e informatica). Gli apprendisti hanno altresì spiegato che la loro decisione di scegliere una formazione AFC a pagamento è stata influenzata da rifiuti ricevuti nel mercato degli apprendistati, nonché da limiti nelle opportunità di formazione offerte dal sistema formativo pubblico e cantonale. Per esempio, Perwin ha cercato di trovare un posto di tirocinio come operatrice socioassistenziale (OSA). Dopo aver svolto diversi stage in asili nido che le avevano promesso un posto di tirocinio ma non avevano mantenuto la promessa, ha optato per una soluzione privata. La scuola privata a pagamento rappresenta per Perwin una possibilità per “essere protetta da qualche parte, anzitutto come scolara”, dato che la scuola “non può cacciarla” perché “paga” (intervista con Perwin, 2023).
Non da ultimo, nelle scuole private si trovano anche apprendisti che, pur avendo già assolto una formazione professionale di base, hanno deciso di riorientarsi professionalmente a causa di problemi fisici legati al lavoro o di limitate opportunità di carriera. In questa categoria rientrano casi di (giovani) adulti che, a causa di malattie o infortuni sul lavoro, hanno intrapreso una seconda formazione presso una scuola privata grazie all’assicurazione per l’invalidità (AI).
Pagare una retta per eludere le condizioni di ammissione alla maturità professionale pubblica
Nel settore della maturità professionale successiva alla formazione professionale di base (MP2), gli apprendisti riferiscono principalmente del fatto che, attraverso le scuole private a pagamento, è stato loro possibile eludere le condizioni di ammissione cantonali, vale a dire il superamento di un esame di ammissione o il possesso di una nota media minima nella procedura di qualificazione. Gli apprendisti sono pienamente consapevoli che il pagamento delle tasse scolastiche offre loro un accesso alla formazione che sarebbe loro altrimenti precluso. Come afferma Naomi: “L’unico punto critico di questa scuola è che è molto costosa. Ma ci si entra senza esame. […]. Sono oltre 10.000 franchi di tasse scolastiche. Semplicemente perché puoi andarci senza esame” (intervista con Naomi, 2023).
Oltre a eludere i criteri di ammissione, nelle scuole private gli apprendisti si avvalgono altresì di condizioni quadro grazie a cui possono assolvere una formazione professionale di base a tempo parziale in forma abbreviata.
Oltre a eludere i criteri di ammissione, nelle scuole private gli apprendisti si avvalgono altresì di condizioni quadro grazie a cui possono assolvere una formazione professionale di base a tempo parziale in forma abbreviata. Rispetto alle scuole pubbliche di maturità professionale, queste scuole private offrono infatti anche percorsi formativi che possono essere completati in un solo anno con un giorno di lezione in presenza durante la settimana e un altro il sabato. In questo modo, mentre si segue una formazione, è possibile continuare la propria attività professionale (fino all’80% di un tempo pieno). Per gli apprendisti che devono pagare di tasca propria la retta scolastica, questa variante sembra alla fine quasi più conveniente rispetto a poter lavorare solo in forma ridotta e dover così accettare una riduzione del proprio reddito. D’altra parte, tuttavia, questo calcolo influisce sul tempo individuale di apprendimento che gli apprendisti hanno a disposizione per prepararsi all’esame finale: vale a dire, queste scuole private offrono sì una possibilità di formazione a pagamento – ma la responsabilità del successo resta a carico degli apprendisti. Non da ultimo, sempre a questo riguardo, alcune persone segnalano con preoccupazione che – dopo essere state attratti da campagne pubblicitarie che propagandano alti tassi di successo – riescono a malapena o con grande fatica a sostenere il doppio impegno della formazione e dell’attività lavorativa. Oltre alla preoccupazione di non superare l’esame finale, li tormenta il pensiero che, in caso di mancato superamento, i 15’000 franchi di retta scolastica già versati sarebbero perduti. Peraltro, senza che gli stessi apprendisti ne siano a conoscenza, alcuni enti privati nel settore della maturità professionale non sono affatto scuole private accreditate a livello cantonale, ma semplici prestatori di servizi che offrono corsi di preparazione all’esame federale di maturità professionale.
Formazione professionale a pagamento? – Un inquadramento
Le scuole private a pagamento non sono una novità nel sistema svizzero della formazione professionale.
Le scuole private a pagamento non sono una novità nel sistema svizzero della formazione professionale. Per ragioni storiche, queste scuole si ritrovano per esempio nel settore delle scuole medie di commercio, delle scuole medie di informatica e della sanità, ma anche nelle scuole specializzate d’arte o nel settore della cura del corpo (parrucchiere/a ed estetista). Alla luce degli sviluppi attuali, ci si chiede però se le scuole private non stiano diventando, a breve o medio termine, un obiettivo per imprese multinazionali attive nel settore della formazione a scopo di lucro. Del resto, le stesse direzioni di queste scuole private, intervistate nel quadro dello studio qualitativo, hanno in parte parlato apertamente dei propri fatturati e profitti. È peraltro osservabile come alcune scuole private vengano integrate (cioè acquistate) da imprese multinazionali del settore della formazione alle quali partecipano fondi di private equity.
Considerando che la quota del livello secondario II del 95% non è ancora stata raggiunta, c’è da chiedersi se il sistema formativo pubblico, con le sue caratteristiche di selettività, e il sistema della formazione professionale, organizzato con la partecipazione delle aziende, saranno in grado di assorbire il previsto aumento demografico del numero di giovani in uscita dalla scuola dell’obbligo, oppure se nel livello secondario II si svilupperanno ulteriori mercati per le scuole private. In fin dei conti, a queste scuole private non importa il come e il perché i giovani non riescano ad accedere alla formazione professionale di base o alla maturità professionale – vale a dire, se ciò sia dovuto a preferenze (eventualmente da parte dei genitori) per una formazione scolastica piuttosto che aziendale (cfr. Abrassart, Busemeyer, Cattaneo & Wolter, 2020; Jaik & Wolter, 2019), a rifiuti ricevuti sul mercato dei posti di tirocinio o a disuguali regolamentazioni d’accesso alla maturità professionale a livello cantonale (cfr. Hänni, Kriesi & Neumann, 2022; Imdorf, 2017; Meyer & Sacchi, 2020). In cambio del pagamento di una retta, che – come scritto sopra – è circa tre o quattro volte inferiore rispetto alle rette dei licei privati, queste scuole consentono l’accesso a una formazione professionale (talvolta con accesso alle scuole universitarie professionali) senza ulteriori restrizioni. Si tratta peraltro di una formazione che viene sempre più elevata al rango di norma minima, pur senza essere pubblicamente garantita.
In questo contesto appare particolarmente importante che la ricerca applicata sulla formazione professionale includa anche le scuole private. Occorre però distinguere con maggiore precisione tra il settore della formazione professionale di base e quello della maturità professionale. Nell’ambito della formazione professionale di base, alcune scuole private vantano in parte una tradizione anche pluriennale e, in una certa misura, assumono – dietro il pagamento di una retta – funzioni compensative all’interno di un sistema di formazione professionale dominato dal paradigma aziendale. Nel settore delle scuole di maturità professionale, invece, sembrano svilupparsi, in parte anche al di fuori delle regolamentazioni cantonali, enti di carattere puramente commerciale che traggono profitto dalle aspirazioni formative insoddisfatte dei giovani.
[1] Per una descrizione dettagliata dell’evoluzione quantitativa del numero di apprendisti presso le scuole private della formazione professionale, suddivisa per Cantone, si rimanda a Preite (2023). In via preliminare si può affermare che queste scuole private, fino ad oggi, offrono cicli formativi nell’ambito dell’attestato federale di capacità (AFC) e della maturità professionale (MP2), ma non nella formazione che conduce al certificato federale di formazione pratica (CFP). Per quanto riguarda le rette scolastiche, le formazioni nel campo dell’arte risultano essere le più costose (per es. 70’000 CHF per grafico/a AFC e fotografo/a AFC), seguite da Informatico/a AFC (50’000 CHF), mentre le formazioni per impiegato/a di commercio AFC, assistente di studio medico AFC mentre corsi attualmente non più offerti nel settore degli operatori socioassistenziali AFC con indirizzo di educatore/educatrici dell’infanzia, si aggirano tra i 30’000 e i 40’000 CHF. Il fenomeno della formazione professionale di base scolastica privata a pagamento sembra particolarmente marcato, dal punto di vista regionale, nella Svizzera nord-orientale, mentre nel settore della maturità professionale riguarda in misura maggiore l’intera Svizzera tedesca. Al confronto, le scuole private della formazione professionale sono meno presenti nella Svizzera romanda e in Ticino, mentre a Ginevra e nel Canton Vaud sono numerose le scuole private di cultura generale. [2] Nel progetto di ricerca “Berufsbildung gegen Bezahlung: Lernende in kostenpflichtigen Berufsausbildungen” (“Formazione professionale a pagamento: apprendisti in formazioni professionali dietro il pagamento di una retta”), Jasmin Imboden, Simona Gmür, Evelyn Fischer e Nayeli Pfister hanno collaborato in qualità di assistenti scientifiche e studentesse collaboratrici. La fase di rilevazione e analisi dei dati si è svolta da settembre 2023 ad agosto 2024. Sono stati intervistati quarantacinque apprendisti e sette direzioni scolastiche di sei scuole private nella Svizzera tedesca (cfr. Preite et al. 2025).Bibliographia
- Abrassart, A., Busemeyer, M. R., Cattaneo, M. A., & Wolter, S. C. (2020). Do adult foreign residents prefer academic to vocational education? Evidence from a survey of public opinion in Switzerland. Journal of Ethnic and Migration Studies, 46(15), 3314-3334.
- Büchter, K. (2021). Vollzeitschulische Ausbildung – Historische (Dis-)Kontinuität ihrer Strukturmerkmale und Funktionen. In L. Bellmann, K. Büchter, I. Frank, E. M. Krekel, & G. Walden (Eds.), Schlüsselthemen der beruflichen Bildung in Deutschland: ein historischer Überblick zu wichtigen Debatten und zentralen Forschungsfeldern (S. S. 141-154). Leverkusen: Verlag Barbara Budrich.
- Ebner, C., & Nikolai, R. (2010). Duale oder schulische Berufsausbildung? : Entwicklungen und Weichenstellungen in Deutschland, Österreich und der Schweiz. Swiss political science review : SPSR, 16(H. 4), S. 617-648.
- Esposito, R. S. (2024). Vocational Middle Schools (VMSs) as Marginalized Part of the Swiss VET System. A Governance Perspective on Functions, Steering Instruments, Justifications and Sacrifices, 1(1), 11-32.
- Hänni, M., Kriesi, I., & Neumann, J. (2022). Entry into and Completion of Vocational Baccalaureate School in Switzerland: Do Differences in Regional Admission Regulations Matter? Education Sciences, 12(3).
- Imdorf, C. (2017). Understanding discrimination in hiring apprentices: how training companies use ethnicity to avoid organisational trouble. Journal of Vocational Education & Training, 69(3), 405-423.
- Jaik, K., & Wolter, S. C. (2019). From dreams to reality: market forces and changes from occupational intention to occupational choice. Journal of Education and Work, 32(4), 320-334.
- Lillie, K., & Delval, A.-S. (2024). Switzerland as a Site of Capital Accumulation: The Case of International Education. Swiss Journal of Sociology, 50(2), 127-142.
- Meyer, T., & Sacchi, S. (2020). Wieviel Schule braucht die Berufsbildung? Eintrittsdeterminanten und Wirkungen von Berufslehren mit geringem schulischen Anteil. KZfSS Kölner Zeitschrift für Soziologie und Sozialpsychologie, 72(1), 105-134.
- Nikolai, R. (2019). Staatliche Subventionen für Privatschulen: Politiken der Privatschulfinanzierung in Australien und der Schweiz. Schweizerische Zeitschrift für Bildungswissenschaften, 41(3), 559-575.
- Pasura, R. (2014). Neoliberal economic markets in vocational education and training: shifts in perceptions and practices in private vocational education and training in Melbourne, Australia. Globalisation, Societies and Education, 12(4), 564-582.
- Preite, L. (2023). Berufsbildung gegen Bezahlung. Transfer. Berufsbildung in Forschung und Praxis 8(2).
- Preite, L.; Gmür, S.; Imboden, J.; Fischer, E. & Nayeli, P. (2025). Berufsbildung gegen Bezahlung. Beweggründe und Ausgangslagen von Lernenden in der kostenpflichtigen privatschulisch organisierten beruflichen Grundbildung und Berufsmaturität. Schweizerische Zeitschrift für Bildungswissenschaften, 47(1). p 44-56.
- Simmons, R. (2010). Globalisation, neo‐liberalism and vocational learning: the case of English further education colleges. Research in Post-Compulsory Education, 15(4), 363-376.
- Verger, A., Steiner-Khamsi, G., & Lubienski, C. (2017). The emerging global education industry: analysing market-making in education through market sociology. Globalisation, Societies and Education, 15(3), 325-340.
- Weitz, J., & Ludwig-Mayerhofer, W. (2024). Duale und schulische Berufsausbildungen in Deutschland: Schritte zu einem umfassenden Verständnis von beruflicher Bildung. Berliner Journal für Soziologie, 34(3), 339-375.
- Wettstein, E., & Amos, J. (2010). Schulisch organisierte berufliche Grundbildung. Eine Studie im Auftrag des SBBK.
Citazione
Preite, L. (2025). Apprendisti nelle formazioni professionali di base private a pagamento. Transfer. Formazione professionale in ricerca e pratica 10(7).