Formazione professionale in ricerca e pratica
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Un fenomeno diffuso principalmente nella Svizzera nord-occidentale

Formazione professionale a pagamento

Le scuole private, ampiamente ignorate dal mondo accademico e da quello politico, offrono una formazione professionale (sia formazione di base sia maturità) dietro pagamento di una retta. A differenza dei licei, delle scuole medie specializzate e del mercato dell’apprendistato, esse non prevedono procedure di selezione dei candidati o restrizioni di ammissione. Sulla base dei dati LABB (Analisi longitudinali nell’ambito della formazione) dell’Ufficio federale di statistica, il presente articolo cerca di fornire una panoramica della portata e dello sviluppo della formazione professionale a pagamento. Si tratta di un fenomeno diffuso principalmente nella Svizzera tedesca, particolarmente accentuato nell’ambito della maturità professionale.


Il sistema svizzero di formazione professionale è orientato al mercato del lavoro – e dal punto di vista politico viene considerato un modello di successo in termini di integrazione sociale, incentrata sullo svolgimento di un’attività lavorativa, delle nuove generazioni. Tuttavia, alcuni studi evidenziano come questa promessa di formazione professionale non tenga davvero conto di tutti i giovani (Meyer e Sacchi 2020; Preite 2022). Per esempio, l’orientamento al mercato del lavoro del sistema di formazione sembra ancora svantaggiare le persone con un background migratorio e quelle con bisogni educativi speciali (Imdorf 2017; Scharnhorst e Kammermann 2020). Il sistema riproduce altresì ostinatamente le disuguaglianze di genere, nonostante le varie iniziative politiche a riguardo (Schwiter et al. 2014). Ci sono inoltre dubbi sulla decantata permeabilità verso il sistema delle scuole universitarie, che sembra funzionare bene più che altro per i maschi svizzeri (Murdoch et al. 2017). Non per ultimo, dalla metà degli anni novanta, sempre meno giovani riescono a trovare direttamente un apprendistato, passando invece da offerte formative transitorie e soluzioni intermedie (Sacchi e Meyer 2016).

In controtendenza rispetto alla sua immagine di modello di successo, il sistema svizzero di formazione professionale presenta dunque due punti deboli: in primo luogo riguardo all’accesso alla formazione professionale di base; in secondo luogo, riguardo alla permeabilità verso la maturità professionale e agli studi presso le scuole universitarie.

In controtendenza rispetto alla sua immagine di modello di successo, il sistema svizzero di formazione professionale presenta dunque due punti deboli: in primo luogo riguardo all’accesso alla formazione professionale di base; in secondo luogo, riguardo alla permeabilità verso la maturità professionale e agli studi presso le scuole universitarie. Allo stesso tempo, è interessante osservare come sempre più scuole private stiano cercando di posizionarsi nei due “vuoti” del sistema di formazione professionale, offrendo percorsi a pagamento sia per la formazione professionale di base sia per la maturità professionale (MP).[1] Si tratta di un fenomeno a malapena notato da politici e ricercatori. Queste scuole si rivolgono ai propri potenziali allievi con slogan quali “Sei ancora senza apprendistato? Da noi ci sono posti disponibili” oppure “Con noi puoi completare la tua formazione per via scolastica – un’alternativa interessante al numero sempre minore di posti di apprendistato” o ancora “Non c’è alcun esame di ammissione e non conta la media dei voti dell’AFC”.

In questo contesto, l’articolo si chiede prima di tutto quanti allievi completano una formazione professionale di base o una maturità professionale in una scuola privata, in secondo luogo quali sono le professioni da loro apprese e in terzo luogo da quali Cantoni di residenza provengono. Queste prime analisi descrittive della formazione professionale a pagamento sono condotte sulla base empirica del set di dati delle Analisi longitudinali nell’ambito della formazione (LABB) dell’Ufficio federale di statistica (UST 2022). Prima di procedere all’analisi, l’articolo spiega brevemente perché è importante studiare le scuole professionali private da una prospettiva di sociologia della formazione, in particolare in riferimento alle disuguaglianze formative.

Scuole professionali private a pagamento: punto di vista della sociologia della disuguaglianza

Le scuole professionali private a pagamento non sono state finora prese in considerazione né dalla ricerca sulla formazione professionale né da quella sulla scuola privata. Nel primo ambito si sottolinea sì l’importanza degli operatori privati; tuttavia, poi si parla solamente delle aziende formatrici; nel secondo ci si concentra su istituzioni esclusive come i licei d’élite e le scuole internazionali. Un solo studio (Wettstein e Amos 2010)[2] menziona di sfuggita le scuole secondarie private commerciali e informatiche, osservando come esse si posizionino in una “lacuna di mercato” del sistema di formazione professionale. Si presume pertanto che il mercato dell’apprendistato presenti delle lacune che vengono colmate da enti “che operano in altri mercati (scuole private!) o in cui l’offerta è fornita dalle autorità pubbliche” (ibid.: p. 26).

Attualmente, circa 50 scuole pubbliche in quasi 20 città offrono corsi di formazione professionale a pagamento – per esempio: Minerva, Feusi Bildungszentrum, FREI’S Schulen e ora anche la scuola club Migros.

Attualmente, circa 50 scuole pubbliche in quasi 20 città offrono corsi di formazione professionale a pagamento – per esempio: Minerva, Feusi Bildungszentrum, FREI’S Schulen e ora anche la scuola club Migros. Queste scuole si trovano principalmente in centri come Zurigo, Berna o Ginevra, ma anche in città più piccole come San Gallo.

A differenza delle scuole medie pubbliche e dell’apprendistato professionale duale, le scuole private non sembrano prevedere requisiti o restrizioni di ammissione.[3] È quindi possibile che coloro che non vengono presi in considerazione dalle aziende formatrici sul mercato dell’apprendistato o che non soddisfano le condizioni cantonali per l’accesso alla MP trovino accesso alla formazione professionale di base o alla MP tramite queste scuole – a patto che loro o i loro genitori siano disposti e siano in grado di pagare le corrispondenti rette. Tale fenomeno può essere problematizzato dal punto di vista della disuguaglianza: le dinamiche di disuguaglianza inizialmente delineate in merito all’accesso alla formazione professionale potrebbero infatti essere ulteriormente esacerbate dalla dimensione del pagamento, ossia dall’investimento finanziario (Preite 2021).

A scopo di confronto, va notato che nel settore della formazione professionale di base le scuole private richiedono rette pari a un totale di 35.000-50.000 franchi; in quello della MP di circa 15.000 franchi. Rispetto alle scuole private operanti nel settore dell’insegnamento di cultura generale del livello secondario II, che richiedono – a seconda del loro prestigio – complessivamente tra i 150.000 e i 200.000 franchi per quattro anni di scuola e la maturità (scuola media specializzata, liceo), una formazione professionale di base con maturità valida per l’accesso a una scuola universitaria professionale costa circa tre o quattro volte meno. Misurato in termini di rette scolastiche, nel mercato delle scuole private i percorsi formativi di cultura generale di livello secondario II si collocano dunque più in alto rispetto ai percorsi di formazione professionale.

Estensione e sviluppo: un approccio quantitativo

Le analisi descrittive dei dati LABB mostrano come il fenomeno della formazione professionale a pagamento sia marginale in tutta la Svizzera. Nel 2018, esso riguardava l’1% di tutte le formazioni professionali di base (in cifre assolute si tratta di circa 2.400 allievi). Nel settore della MP, la percentuale è maggiore, pari al 10% (in cifre assolute circa 1.000 allievi). Dall’inizio del periodo di raccolta dei dati LABB, cioè dal 2012, si è registrato un aumento proporzionale in entrambi i settori.

Figura 1: percentuale di allievi in formazioni professionali a pagamento di livello secondario II tra il 2012 e il 2018 (fonte: LABB (UST); calcoli propri).

L’analisi differenziale del Cantone di residenza degli allievi mostra come nel 2018 essi provenissero principalmente dai Cantoni della Svizzera nord-orientale – quali Zurigo (2,4%), San Gallo (2%) Turgovia (1,8%), Appenzello Esterno (1,5%), Appenzello Interno (1,2%) e Svitto (1,1%). Per quanto riguarda la MP, spiccano Zurigo (21,6%) e Argovia (19,5%), seguiti da Basilea Città (17,3%), Basilea Campagna (16,4%), Svitto (15%), Soletta (14,2%) e Berna (11,1%). La formazione professionale a pagamento è un fenomeno prevalentemente diffuso nella Svizzera tedesca, mentre è poco o per nulla presente in Ticino e nella Svizzera francese – con l’eccezione dei cantoni di Vaud e Ginevra nell’ambito della formazione professionale di base.

Figura 2: percentuale di allievi in formazioni professionali a pagamento di livello secondario II per Cantone di residenza (fonte: LABB (UST); calcoli propri).

Considerando l’età media al primo anno di formazione, si può notare che gli allievi delle formazioni professionali a pagamento hanno uno o due anni in più rispetto a quelli delle formazioni professionali non a pagamento.

Considerando l’età media al primo anno di formazione, si può notare che gli allievi delle formazioni professionali a pagamento hanno uno o due anni in più rispetto a quelli delle formazioni professionali non a pagamento. Analisi più dettagliate del loro percorso formativo potrebbero fornire indicazioni più precise sulle storie individuali che hanno preceduto il loro ingresso in una formazione a pagamento.

Riguardo alle professioni, dominano quelle in ambito commerciale e informatico. Insieme, esse rappresentano tre quarti di tutte le formazioni professionali a pagamento tra il 2012 e il 2018 (commercio 40%; informatica 36%). Il restante quarto è suddiviso tra assistente di studio medico (11%) e professioni creative (6%) nonché estetista, parrucchiere (6%) e commercio al dettaglio (1%).

Conclusioni

Le scuole private di formazione professionale a pagamento non sono state finora studiate né nell’ambito della ricerca sulla formazione professionale né in quello sulla scuola privata. Di conseguenza, non esistono praticamente risultati affidabili in merito. Il presente articolo è il primo a studiare le scuole private di formazione professionale in Svizzera con un approccio quantitativo. Dal punto di vista delle scienze dell’educazione nonché da quello politico, tali scuole sono importanti perché consentono l’accesso al sistema di formazione professionale dietro pagamento. A differenza delle scuole medie pubbliche e del mercato dell’apprendistato, esse non prevedono restrizioni formali di accesso né per la formazione professionale di base né per la maturità professionale (cfr. nota 3).

Le prime analisi descrittive mostrano che la formazione professionale a pagamento è un fenomeno diffuso nella Svizzera tedesca – particolarmente accentuato nella Svizzera nord-orientale per la formazione professionale di base. In merito alle specifiche professioni, spiccano quelle commerciali e informatiche, nonché quella di assistente di studio medico e alcune professioni creative. Infine, va notato che le scuole a pagamento sono più spesso frequentate per prepararsi a una maturità professionale che per completare una formazione professionale di base. È ancora necessario, tramite studi empirici, scoprire quali allievi pagano per la propria formazione professionale e a seconda di quali circostanze. Solo allora, in una seconda fase, si potranno ottenere ulteriori risultati empirici su come si possa interpretare il fenomeno della formazione professionale a pagamento in una prospettiva di disuguaglianza.

Questo articolo è apparso per la prima volta nella pubblicazione “Das Paradox von sozialer Integration und Ausschluss im Schweizer Bildungswesen”. Beiträge der Soziologie. A cura di Regula Julia Leemann e Elena Makarova. Accademie svizzere delle scienze, 2023. Questo libro è accessibile tramite open access.

[1] Ci teniamo a precisare che queste scuole non rilasciano affatto diplomi a pagamento. Esse preparano, a pagamento, alle procedure di qualificazione e agli esami di maturità professionali.
[2] Esiste altresì uno studio condotto dal Politecnico federale di Zurigo (cattedra di sistemi educativi) per conto dell’AKAD – vale a dire per conto di una scuola professionale privata (Au Yong Lyn et al. 2022). Poiché tale studio si è occupato principalmente di valutare diverse varianti del percorso di maturità professionale interno alla scuola in relazione al tasso di completamento, non è tuttavia possibile trarne risultati generali.
[3] Sulla base di un’analisi qualitativa dei contenuti dei siti web di tutte le scuole professionali private a pagamento, al momento della pubblicazione del presente articolo si può affermare che una sola scuola prevede requisiti di ammissione regolamentati a livello cantonale, vale a dire una specifica media di voti del livello secondario I. Questa regolamentazione cantonale sembra essere un recente cambiamento, dato che fino a un anno fa (novembre 2021) la stessa scuola non prevedeva alcun requisito di ammissione. Per tutte le altre scuole il solo requisito di ammissione formale è costituito da un diploma di livello secondario I ovvero, nel caso della MP, di un attestato federale di capacità (AFC).

Bibliografia

  • Au Yong Lyn, Audrey, Thomas Bolli, Florian Hulfeld, Guillaume Morlet et al. 2022. Schlussbericht zum AKAD-Bildungsangebot zur Berufsmaturität II. Chair of Education Systems, Department of Management and Technology, ETH Zurich: Zürich.
  • Bundesamt für Statistik [BFS]. 2022. Längsschnittanalysen im Bildungsbereich. BFS: Neuchâtel. https://dam-api.bfs.admin.ch/hub/api/dam/assets/22304689/master (abgerufen am 6.10.2022)
  • Imdorf, Christian. 2017. Understanding discrimination in hiring apprentices: How training companies use ethnicity to avoid organisational trouble. In Journal of Vocational Education & Training 69(3): 405–423. doi:10.1080/13636820.2016.1278397.
  • Meyer, Thomas und Stefan Sacchi. 2020. Wieviel Schule braucht die Berufsbildung? Eintrittsdeterminanten und Wirkungen von Berufslehren mit geringem schulischen Anteil. In KZfSS Kölner Zeitschrift für Soziologie und Sozialpsychologie 72(1): 105–134. doi:10.1007/s11577-020-00679-y.
  • Murdoch, Jake, Christine Guégnard, Maarten Koomen, Christian Imdorf, Canisius Kamanzi und Thomas Meyer. 2017. Pathways fostering mobility to higher education for vulnerable immigrants in France, Switzerland and Canada. In European Journal of Higher Education 7(1): 29–42. doi:10.1080/21568235.2017.1254918.
  • Preite, Luca. 2022. Widerstand als Selbstbehauptung. «Gefährdete» Jugendliche im Berufsbildungs- und Übergangssystem. Bielefeld: transcript Verlag. doi.org/10.1515/9783839463444.
  • Preite, Luca. 2021. Berufliche Grundbildung gegen Bezahlung. Eine Fallstudie von den Rändern des Schweizer Bildungssystems. In Widerspruch 76: 41–47.
  • Sacchi, Stefan und Thomas Meyer. 2016. Übergangslösungen beim Eintritt in die Schweizer Berufsbildung: Brückenschlag oder Sackgasse? In Swiss Journal of Sociology 42(1), 9–39. doi:10.1515/sjs-2016-0002.
  • Scharnhorst, Ursula und Marlise Kammermann. 2020. Who is included in VET, who not? In Education + Training 62(6): 645–658. doi:10.1108/ET-11-2019-0248.
  • Schwiter, Karin, Sandra Hupka-Brunner, Nina Wehner, Evéline Huber et al. 2014. Warum sind Pflegefachmänner und Elektrikerinnen nach wie vor selten? Geschlechtersegregation in Ausbildungs- und Berufsverläufen junger Erwachsener in der Schweiz. In Schweizerische Zeitschrift für Soziologie 40(3): 401–428.
  • Wettstein, Emil und Jacques Amos. 2010. Schulisch organisierte berufliche Grundbildung. Eine Studie im Auftrag des SKKB. Zürich und Genf: Berufsbildungsprojekte Wettstein. https://edudoc.ch/record/109417?ln=de (abgerufen am 6.10.2022).
Citazione

Preite, L. (2023). Formazione professionale a pagamento. Transfer. Formazione professionale in ricerca e pratica 8(2).

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