Formazione professionale in ricerca e pratica
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"Formazione professionale 2040 – prospettive e visioni": una visione per lo sviluppo individualizzato delle competenze operative nell’era digitale

Dalla formazione professionale di base lineare all’accompagnamento personalizzato dell’apprendimento

La formazione professionale di base si trova di fronte a un cambio di paradigma: tra 15 anni, i giovani che la frequenteranno saranno cresciuti con tecnologie che oggi possiamo appena intuire. In particolare, essi saranno abituati a interagire, apprendere e lavorare con sistemi di assistenza intelligenti. È giunto pertanto il momento di elaborare una visione coraggiosa: quella di una formazione professionale di base che si concentri coerentemente sullo sviluppo individuale delle competenze operative. Resa possibile dalle tecnologie più moderne, una tale visione è tuttavia concepita per mettere al centro della formazione professionale i rapporti umani e le esperienze personali.

Studio del Centro di ricerche congiunturali KOF del Politecnico federale di Zurigo

L’IA ha già un impatto sul mercato del lavoro svizzero

Qual è l’impatto dei modelli linguistici come ChatGPT sul mercato del lavoro svizzero? Questa domanda è al centro di un’analisi condotta dal KOF del Politecnico federale di Zurigo. È emerso che, dopo l’introduzione dell’IA generativa, la situazione del mercato del lavoro nelle professioni fortemente influenzate dall’IA si è evoluta in modo nettamente meno positivo rispetto a quella delle professioni meno influenzate. Secondo i dati del registro dell’assicurazione contro la disoccupazione, il numero di persone in cerca di lavoro registrate nelle professioni fortemente esposte è aumentato fino al 27% in più rispetto alle professioni meno esposte; particolarmente colpiti sono ad esempio i programmatori, gli sviluppatori web o gli amministratori di database, ma anche i lavori al di fuori dell’informatica. Gli artigiani sono invece poco minacciati dall’IA. I ricercatori non hanno trovato prove a sostegno della tesi secondo cui l’IA generativa creerebbe nuovi posti di lavoro.

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Articolo pubblicato sulla rivista «Schule verantworten»

Promozione della lettura presso il Centro di formazione commerciale di Zugo

Il Centro di formazione commerciale di Zugo (KBZ) persegue un approccio multilivello alla promozione della lettura, che combina un accesso facilitato, interessi individuali e un lavoro orientato ai progetti. Katrin Meier Leu, Thomas Furter, Flavia Giudice e Stefan Riedler ne parlano in un articolo pubblicato sulla rivista «Schule verantworten» (vol. 5, 2/25). L’obiettivo è rafforzare in modo sostenibile le competenze di lettura e scrittura. Sedute di lettura regolari, gamification e la collaborazione con la biblioteca comunale di Zugo sostengono questo processo. Nonostante le sfide poste dall’eterogeneità e dal sovraccarico degli studenti, secondo le autrici un accompagnamento mirato e metodi creativi stanno dando i loro frutti. Soprattutto nel commercio al dettaglio, la lettura viene promossa attraverso progetti orientati alla pratica.

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Un podcast generato dall'intelligenza artificiale presenta lo studio Grit in un linguaggio quotidiano

I ricercatori aprono nuove strade nella divulgazione della ricerca educativa

Qualche tempo fa, Stefan C. Wolter (Università di Berna), Janine Albiez (SKBF) e Maurizio Strazzeri (Scuola universitaria professionale di Berna) hanno studiato come la perseveranza e la passione influenzano la scelta tra formazione professionale e liceo – Transfer ne ha già parlato. Ora è stato pubblicato un podcast che traduce il complesso inglese scientifico del rapporto di studio in un dialogo in tedesco semplice. Il testo è stato generato dall’intelligenza artificiale NotebookLM di Google, che ha anche pronunciato i dialoghi. Secondo Stefan C. Wolter, la creazione ha richiesto 30 secondi e l’autore principale dello studio ha affermato che non sarebbe mai riuscito a elaborare i risultati dello studio in modo così poco tecnico eppure coerente. Secondo Wolter, il programma verrà testato anche per altri documenti di ricerca per verificare se esiste un mercato per questo tipo di prodotto.

Qui potete ascoltare il podcast (in tedesco)

Qui trovate l’originale dello studio redatto (in inglese).

Studio condotto dall'Università di Berna

Come l’interesse e l’autostima influenzano la scelta delle professioni nel settore ICT

In che modo l’interesse e l’autostima dei giovani nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) influenzano la loro scelta professionale? Questa domanda è al centro di uno studio condotto dall’Università di Berna (Leo Röhlke, Jessica M. E. Herzing, Andrés Gomensoro, Dominique Krebs-Oesch), basato sui dati TREE di 1964 giovani. I risultati mostrano chiare differenze di genere: nelle ragazze è un maggiore interesse per le TIC a determinare la scelta di professioni che prevedono un loro uso intensivo; nei ragazzi, invece, è l’autostima positiva nei confronti delle TIC ad essere maggiormente correlata alla scelta di professioni legate alle tecnologie. Il concetto di autostima descrive le idee, le valutazioni e i giudizi mentali che una persona ha di sé stessa, ovvero come si percepisce e si valuta. L’interesse, invece, indica l’atteggiamento emotivo e valoriale positivo di una persona nei confronti di un determinato oggetto o ambito di attività.

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Articolo pubblicato su bwp@ sul prototipo «Career Boost Advisor» per il settore IT

Portafogli di competenze basati sull’intelligenza artificiale nella formazione professionale continua

Come è possibile documentare le competenze? Come è possibile utilizzare la documentazione delle competenze in un Portafoglio nella valutazione di possibili corsi di formazione continua o nell’ambito di candidature di lavoro? E quale ruolo potrebbero svolgere in questo contesto le procedure di analisi e raccomandazione basate sull’intelligenza artificiale? Queste domande sono oggetto del progetto «Portafoglio individuale delle competenze», le cui basi sono descritte da Bernadette Dilger e Marco Strate (Università di San Gallo) in un articolo pubblicato su bwp@ 48. Si tratta di un sottoprogetto del progetto faro «Swiss Circular Economy of Skills and Competences» finanziato da Innosuisse. Uno dei prodotti della ricerca è un prototipo («Career Boost Advisor») per il settore IT. Esso ha costituito la base per il partner di terreno Evrlearn per lo sviluppo di un “marketplace” per le offerte di formazione continua. Evrlearn è stato nel frattempo chiuso, ma l’idea di una consulenza sulla formazione continua basata sull’intelligenza artificiale dovrebbe essere implementata in Work-ID nel prossimo futuro.

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Il progetto "Accompagnamento digitale nel processo di scelta della professione" (digibe)

La scelta della professione non è un processo lineare

L’orientamento professionale è più che la mera trasmissione di informazioni o la ricerca del “giusto” sbocco. Si tratta piuttosto di un processo di apprendimento e sviluppo – vale a dire di una fase che richiede riflessione e sostegno. La Scuola universitaria professionale della Svizzera nord-occidentale e l’Alta scuola pedagogica di Berna hanno sviluppato a tale scopo lo strumento “digibe” allo scopo di sostenere i giovani nello sviluppare capacità di riflessione, nel sapere elaborare impressioni, nel formulare obiettivi e nel preparare decisioni. Una prima valutazione dello strumento mostra buoni risultati. Digibe dovrebbe tuttavia essere integrato sistematicamente nell’insegnamento e utilizzato in maniera differenziata.

Nuovo libro pubblicato da hep Verlag

Reti di aziende formatrici come prestatori di servizi

Costituendosi in reti, le aziende formatrici possono cooperare fra loro e offrire prestazioni che vanno dal reclutamento alla formazione professionale pratica di base strutturata. Il presente contributo delinea la genesi, le forme e le sfide di tali reti in Svizzera. Le speranze in esse inizialmente riposte non si sono realizzate. A livello di nicchia, tuttavia, le loro prestazioni possono svolgere un ruolo importante. Il presente testo, fondato su studi di caso qualitativi, riassume il contenuto del libro Ausbildungsverbünde (Reti di aziende formatrici), pubblicato nel 2024 da hep Verlag.

Sondaggio tra gli apprendisti in Svizzera, terza parte: salute psichica nella formazione professionale di base

Come i giovani nella formazione professionale di base affrontano le difficoltà psichiche

Come vivono i giovani il passaggio alla formazione professionale di base? Questa è la domanda centrale a cui tenta di rispondere lo studio “Salute psichica degli apprendisti nella formazione professionale di base”. I suoi autori ne riassumono i principali risultati in quattro contributi, tutti pubblicati da Transfer. Il presente, terzo testo, approfondisce la questione del benessere psichico dei giovani. Emerge che il 60% degli apprendisti ha avuto problemi psichici almeno una volta durante lo svolgimento della propria formazione professionale di base. Tuttavia, per quanto allarmante possa sembrare tale cifra, la maggior parte di essi vive la formazione come un luogo in cui impara a gestire con successo le difficoltà.

«La formazione professionale nel 2040: prospettive e visioni»: conflitti tra i diversi obiettivi della politica della formazione nel livello secondario II

Ecco perché la formazione generale e quella professionale dovrebbero essere considerate congiuntamente

La quota di diplomi di formazione generale è in crescita. Questo sviluppo non riduce solo la percentuale delle formazioni professionali, ma modifica anche la composizione del gruppo di giovani persone in formazione nei due percorsi del livello secondario II, sembrando talvolta connesso a effetti indesiderati. È emerso, per esempio, che un tasso di maturità cantonale più elevato presenta una forte correlazione con la quota di giovani persone che a 25 anni non sono in possesso né di un diploma di tirocinio né di maturità. Ciononostante, i postulati politici in materia di istruzione sul rapporto tra formazione generale e professionale dovrebbero sempre tener conto anche delle specificità cantonali.

Valutazione FHNW della situazione formativa degli studenti di informatica nel programma Integra della scuola professionale gibb

Tra orgoglio e rischi di burn out

Integra consente agli studenti motivati della scuola professionale gibb (Berna) di completare l’apprendistato in informatica e la laurea triennale presso la Scuola universitaria professionale di Berna in sette anni. I contenuti didattici sono strutturati e elaborati in modo autonomo. Una valutazione (novembre 2024, Dr. Sophie Baeriswyl, Marjan Tanushaj, Delia Müller, Prof. Dr. Andreas Krause) esamina le opportunità e i punti critici emersi dall‘esperienza della classe pilota. Le dieci interviste mostrano che la maggioranza degli studenti prova orgoglio e gioia nell’ambito di Integra. Apprezzano l’auto-organizzazione e la flessibilità a scuola, nell’azienda di formazione e nell’apprendimento, nonché il sostegno ricevuto. Allo stesso tempo, diversi studenti hanno riferito di conseguenze dannose per la salute, come l’impossibilità di condurre una vita sociale, la necessità di rinviare nel tempo o a dover rinunciare ad attività ricreative rigeneranti. La valutazione conclude che il programma Integra ha creato una combinazione motivante di apprendistato e scuola universitaria professionale. Allo stesso tempo, formula proposte affinché il modello non sovraccarichi di impegni gli studenti.

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Uno studio dimostra un «effetto causale piuttosto significativo»

La formazione continua ripaga doppiamente

Qual è l’impatto della formazione continua professionale sui guadagni individuali nel mercato del lavoro (reddito e riduzione del rischio di disoccupazione) in Svizzera? Questa domanda è al centro di uno studio condotto da Stefan Denzler, Jens Ruhose e Stefan C. Wolter, basato sul microcensimento sulla formazione continua 2016 e sui dati di statistica pubblica relativi al reddito e alla disoccupazione. I risultati mostrano che la partecipazione alla formazione aumenta in media il reddito del 3,4% e riduce il rischio di disoccupazione di 2,1 punti percentuali, il che, secondo i ricercatori, rappresenta un effetto causale piuttosto significativo. Tuttavia, gli effetti variano a seconda dell’età, del livello di istruzione e della situazione reddituale. Le persone nel quartile di reddito più basso beneficiano maggiormente dell’aumento del reddito, mentre l’effetto frenante sulla disoccupazione è più pronunciato per le persone nel quartile di reddito più alto. Secondo il microcensimento 2016, il 67% della popolazione residente permanente ha partecipato a corsi di formazione continua non formale legati al lavoro, della durata media di 48 ore (mediana: 24 ore).

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Analisi valutativa della SUFFP

Possibili ripercussioni di una promozione della permeabilità orizzontale nel grado secondario II

Ogni anno circa 2200 giovani che hanno iniziato il liceo intraprendono una formazione professionale di base (10%); nelle scuole medie specializzate questa percentuale è del 35%. Questi cambiamenti di orientamento sono più frequenti nella Svizzera romanda. Nell’ambito di una sua analisi valutativa, la SUFFP (Jürg Schweri e Belinda Aeschlimann) discute una possibile «promozione della permeabilità orizzontale tra formazione generale e formazione professionale di base». Ciò include il riconoscimento standardizzato dei crediti acquisiti in precedenza o l’estensione dei programmi Way-Up, come quelli già esistenti per informatici e disegnatori o (in alcuni Cantoni) mediamatici e polimeccanici. L’analisi invita tuttavia alla cautela. L’accesso alla formazione professionale attraverso l’istruzione generale non dovrebbe portare a una gerarchizzazione dei percorsi formativi, come è avvenuto in parte in Germania e in Austria.

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Sondaggio tra gli apprendisti in Svizzera, seconda parte: come vivono gli apprendisti la propria formazione?

Molti si trovano a dover affrontare sfide, ma pochi ne vengono sopraffatti

La formazione professionale di base è un elemento centrale del sistema formativo svizzero e, per la maggior parte dei giovani, essa costituisce il primo passo nel mondo del lavoro. Come vivono tuttavia gli apprendisti la propria formazione in prima persona? È questa la domanda centrale dello studio “Salute psichica degli apprendisti nella formazione professionale di base”. I suoi autori ne riassumono i principali risultati in quattro contributi, tutti pubblicati da Transfer. Il secondo testo è dedicato alle sfide che i giovani si trovano ad affrontare durante la propria formazione professionale di base, a ciò che li rafforza e a ciò che li pone sotto stress.

Studio sulla scelta della professione

Esplorare le professioni, acquisire conoscenze, trovare sicurezza: processi dinamici nella scelta della professione dei giovani

Un recente studio evidenzia come la scelta della professione sia un processo dinamico in cui tre fattori interagiscono tra loro: in che misura i giovani esplorano il proprio ambiente, quante conoscenze hanno riguardo alla disponibilità di posti di formazione e quanto si sentono sicuri nella propria scelta. Lo studio dimostra altresì che forzare una decisione troppo presto può essere controproducente. Al contrario, sarebbe meglio offrire ai giovani maggiori opportunità di esplorare le diverse professioni. La scelta della professione funziona infatti meglio quando essi hanno almeno una vaga idea della professione desiderata e cercano informazioni mirate a riguardo.

Nuovo libro edito da hep Verlag

Lavorare dietro le quinte nella formazione professionale svizzera

Per trent’anni hanno esercitato un’influenza significativa sullo sviluppo della formazione professionale in Svizzera: Christine Davatz (Unione svizzera delle arti e mestieri) e Bruno Weber-Gobet (Travail.Suisse). Queste due personalità sono al centro di una pubblicazione che realizza due obiettivi: ricostruisce le tappe più importanti dello sviluppo della formazione professionale nel recente passato e rende visibile il lavoro dietro le quinte che si svolge della nella formazione professionale svizzera. Nel presente testo, l’autore del libro, Lorenzo Bonoli, si concentra sul secondo aspetto e spiega l’importanza del ruolo rivestito da lobbisti come Davatz e Weber-Gobet.

Un'analisi empirica di Rolf Becker (Università di Berna)

Il prestigio sociale dei titoli di studio nella popolazione

Un’indagine condotta nel 2019 nei Cantoni della Svizzera tedesca mostra che la formazione professionale gode di maggiore prestigio rispetto alla formazione di cultura generale; dopo la formazione professionale superiore, i titoli universitari godono della massima stima. Questi sono i risultati di un’indagine demoscopica condotta da Rolf Becker (Università di Berna) nella primavera del 2019 tra gli adulti della Svizzera tedesca. Colpisce il fatto che gli intervistati più giovani valutino maggiormente i titoli universitari, mentre gli anziani apprezzino maggiormaente la formazione e professionale. Inoltre, il prestigio dei titoli di studio è correlato all’estrazione sociale, al livello di istruzione, al genere e alla concezione della formazione.

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Studio FSEA «Biografie di vita»

Perché molti adulti non frequentano corsi di formazione continua 

In Svizzera circa il 30% degli adulti possiede competenze di base limitate, eppure solo pochi di loro frequentano corsi di formazione continua adeguati. Lo studio «Biografie di vita» della FSEA mostra che, dal punto di vista delle persone interessate, ci sono buone ragioni per questo. Una vita quotidiana che funziona bene fa sembrare superfluo l’apprendimento. Precedenti esperienze negative nel campo dell’istruzione rendono scettici e le attribuzioni stigmatizzanti indeboliscono la fiducia nelle proprie capacità di apprendimento. Spesso anche situazioni di vita difficili aggravano la situazione. Allo stesso tempo, però, le persone interessate percepiscono l’importanza delle competenze di base e nutrono un interesse fondamentale per l’ulteriore sviluppo. Secondo lo studio, ciò significa che per la creazione di offerte è necessaria una varietà di proposte che soddisfino le diverse esigenze e in cui gli adulti possano riconoscere un’utilità pratica nella vita quotidiana.

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Studio dell'ETH di Zurigo

Quanto investono le organizzazioni del mondo del lavoro nella formazione professionale?

In che misura le organizzazioni del mondo del lavoro (OmL) contribuiscono alla gestione sistemica della formazione professionale? Questa domanda è stata al centro di uno studio condotto dall’ETH di Zurigo (Filippo Pusterla, Thomas Bolli e Ursula Renold). Il punto di partenza dell’indagine sono i fondi per la formazione professionale (aBBF), ai quali tutte le aziende di un settore devono versare un contributo se l’OdA competente ne ha richiesto il riconoscimento di obbligatorietà generale al Consiglio federale. I loro proventi, pari a circa 40 milioni di franchi (2017), sono stati spesi per il 74% per la formazione professionale di base, per il 22% per la formazione professionale superiore e per il 4% per la formazione continua. Da una proiezione per tutte le professioni si conclude che le OML spendono circa 230 franchi all’anno per ogni azienda svizzera per la gestione sistemica della formazione professionale.

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"Formazione professionale 2040 – prospettive e visioni": la formazione professionale non deve diventare una seconda scelta!

Rimanere forti in un mondo in cambiamento

La formazione professionale di base deve affrontare in modo più attivo le proprie sfide. Abbandoni, problemi di immagine e giovani in difficoltà sono tre ambiti problematici che richiedono reazioni coraggiose. Tra queste rientrano un miglior rapporto con gli apprendisti, l’integrazione delle lingue straniere in tutte le formazioni, setting di apprendimento più innovativi e campagne di immagine. Tutti i partner istituzionali sono chiamati a impegnarsi.

Le riforme “Vendita 2022+” e “Impiegate/i di commercio 2023” presso il Centro di formazione professionale commerciale di Zugo (KBZ)   

Una scuola professionale si mette sotto esame

Le riforme della formazione professionale “Vendita 2022+” e “Impiegate/i di commercio 2023” richiedono un cambiamento di paradigma che va dalle materie scolastiche tradizionali fino ai campi di competenze operative interdisciplinari. Il Centro di formazione professionale commerciale di Zugo ha sviluppato una strategia di attuazione basata sulla leadership condivisa e sullo sviluppo scolastico partecipativo. In collaborazione con l’Alta scuola pedagogica di Zurigo è stato implementato un approccio di valutazione partecipativa che collega l’expertise esterna con lo sviluppo della qualità interna. I primi risultati di sondaggi longitudinali condotti con apprendisti e docenti dopo il primo anno di formazione mostrano risultati prevalentemente positivi, in particolare per quanto riguarda il team teaching e l’apprendimento auto-organizzato. Esiste un potenziale di sviluppo nella cooperazione tra i luoghi di formazione e nella progettazione partecipativa dell’insegnamento. I risultati della valutazione vengono sistematicamente rielaborati dai gruppi di lavoro e tradotti in misure concrete per lo sviluppo della qualità. Questo approccio, di tipo evidence based, illustra il successo del collegamento tra la supervisione scientifica e l’attuazione di riforme orientate alla pratica nella formazione professionale.

Formazione pratica sostenuta dall'AI presso l'Allgemeine Gewerbeschule di Basilea

Forme di insegnamento integrative nell’ambito della formazione professionale – un’opportunità per lo sviluppo della cultura scolastica

Dall’estate 2023, gli allievi della formazione pratica (PrA) nel Cantone di Basilea Città – unico in Svizzera – vengono istruiti nelle scuole professionali pubbliche. Le scuole sono quindi diventate fornitori di servizi per l’Assicurazione Invalidità. In un articolo per la Schweizerische Zeitschrift für Heilpädagogik (open access), Dominique Mouttet (direttrice) e Tanja Rüdisühli (responsabile PrA & FiB) descrivono le condizioni del successo del modello utilizzando come esempio la Scuola professionale generale di Basilea. Gli insegnanti sono fondamentali: Devono essere pronti a impegnarsi nelle lezioni con gli studenti PrA: “Ci vuole coraggio per concentrarsi un po’ meno sulla materia e ancora di più sulla relazione al centro della lezione”. Insegnare agli studenti PrA richiede e promuove lo sviluppo della cultura scolastica – da parte degli studenti, degli insegnanti e del personale amministrativo. Uno dei vantaggi: La permeabilità al biennio CFP è rafforzata dal fatto che i discenti sono accompagnati da insegnanti che conoscono anche i requisiti di un programma di formazione CFP.

Zeitschrift für Heilpädagogik, Bd. 31 Nr. 05 (2025): Die Schule von morgen (in tedesco)