Formazione professionale in ricerca e pratica

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Terza Settimana nazionale dello scambio dal 24 al 28 novembre 2025

Lo scambio deve essere parte della formazione professionale tanto quanto lo sono il lavoro o la scuola

Finalmente anche la formazione professionale di base è coinvolta: dal 24 al 28 novembre si svolgerà la terza Settimana nazionale dello scambio, e Movetia ha creato opportunità di sostegno consistenti in stage di breve durata ai quali le scuole professionali e le aziende formatrici possono partecipare in maniera particolarmente semplice. Nel quadro di tali stage, gli apprendisti fanno esperienza di cosa significhi ambientarsi e lavorare in un’altra azienda e in un’altra regione del Paese. L’offerta di stage di breve durata completa le opportunità di sostegno di Movetia nel campo della formazione professionale di base. L’obiettivo dell’agenzia specializzata della CDPE consiste nel rendere lo scambio nazionale o internazionale una componente fissa della formazione professionale di base.

Analisi dell'UST basata sull'indagine PIAAC

Come le scarse competenze di base complicano la vita delle persone interessate

Nel dicembre 2024 è stata pubblicata l’indagine PIAAC sulle competenze di base possedute e carenti nella popolazione residente in Svizzera (16-65 anni) negli ambiti della lettura, del calcolo e della risoluzione operativa dei problemi. Essa mostra che il 15% della popolazione presenta competenze scarse in tutti e tre i settori (844 000 persone). Su questa base, l’Ufficio federale di statistica ha ora esaminato più da vicino i profili e la vita quotidiana delle persone interessate, al fine di comprendere le sfide che devono affrontare e determinare in che modo queste influenzano la loro vita quotidiana. Il rapporto contiene informazioni sulla composizione sociodemografica, il contesto familiare, la situazione lavorativa, la vita quotidiana e la partecipazione alla formazione continua delle persone interessate. Esso mostra, ad esempio, che le persone con competenze limitate hanno meno fiducia negli altri e svolgono meno attività di volontariato rispetto alla popolazione totale. Le persone con scarse competenze svolgono principalmente lavori fisici (il 66% fa sforzi fisici quotidiani per lunghi periodi di tempo, contro il 34% della popolazione totale).

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BSS elabora una previsione del fabbisogno per il 2033 relativa alla situazione degli specialisti ICT

Entro otto anni mancheranno oltre 50 000 specialisti ICT

Nel 2024 il settore professionale ICT ha raggiunto un nuovo picco con 266 000 occupati (+68% rispetto al 2010). E continuerà a crescere. Secondo un’analisi del fabbisogno effettuata da BSS, entro il 2033 saranno necessari 128 600 specialisti ICT in più. Secondo l’analisi, il sistema educativo non sarà in grado di soddisfare questa domanda; da quest’ambito ci si può aspettare un afflusso di sole 44 000 persone, mentre altre 29 800 persone dovrebbero essere reclutate all’estero. Ciò significa che rimarrà un deficit di 54 400 specialisti ICT. Il rapporto formula le seguenti proposte per colmare tale deficit: aumentare il numero di apprendisti, aumentare ulteriormente i salari e le prestazioni accessorie, intensificare il reclutamento all’estero, assumere persone con qualifiche nettamente inferiori, ricorrere all’approvvigionamento esterno di servizi o esternalizzare prestazioni all’estero. I professionisti ICT sono richiesti da diversi settori. Ben due professionisti ICT su tre lavorano al di fuori del settore ICT principale.

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Studio dell'Istituto di politica economica svizzera (IWP) dell'Università di Lucerna

Le opportunità di avanzamento sociale sono intatte in Svizzera

Negli ultimi decenni, le pari opportunità di crescita socio-professionale sono rimaste stabili in Svizzera, a differenza di quanto avvenuto negli Stati Uniti, dove dagli anni ’80 l’ineguaglianza e l’influenza dell’origine sul reddito sono aumentate notevolmente (persistenza intergenerazionale). Questo è il risultato principale di uno studio condotto dall’IWP di Lucerna (Jonas Bühler, Melanie Häner-Müller, Christoph A. Schaltegger). I ricercatori hanno scoperto che la disparità di reddito è rimasta moderata (il 10% più ricco guadagna il 30% del reddito) e che la mobilità intergenerazionale (ovvero la possibilità per i figli di seguire la propria strada indipendentemente dal background dei genitori) è rimasta sorprendentemente stabile. Ciò vale allo stesso modo per uomini, donne, cittadini svizzeri e immigrati. Le ragioni di ciò risiederebbero nella presenza di un mercato del lavoro flessibile e dinamico e nella resa del sistema di formazione duale. Quest’ultimo consentirebbe di ottenere un reddito elevato anche senza una formazione liceale.

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La valutazione della FHNW riporta esperienze positive

Quanto è efficace lo svolgimento degli esami esclusivamente al computer?

Nel 2025 Basilea Città è stato il primo Cantone svizzero a svolgere gli esami scritti di maturità e di fine ciclo scolastico su tutto il territorio utilizzando strumenti digitali (BYOD). Nell’ambito di una valutazione è stato esaminato come gli insegnanti hanno implementato i nuovi formati e come gli studenti hanno sostenuto gli esami. Il risultato complessivo è positivo: gli esami sono stati svolti con successo e gli attori coinvolti sostengono in linea di principio la strada intrapresa. Allo stesso tempo, emergono alcune sfide: l’impegno organizzativo e tecnico è elevato e le competenze digitali variano tra scuole, insegnanti e studenti. Le modalità specifiche utilizzate negli esami di singole materie, come gli elaborati scritti a mano in matematica o i formati audio/video speciali nelle lingue straniere, rappresentano ostacoli particolari. Vi è disaccordo sull’efficienza e sul valore aggiunto didattico degli esami scritti in formato digitale, in particolare nelle materie scientifiche e artistico-creative. La valutazione formula una serie di proposte per l’ulteriore sviluppo.

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Monitoraggio continuo dell'IA da parte del Centro di orientamento professionale della città di Zurigo

Come l’IA sta cambiando il mondo del lavoro

Da giugno 2025 il centro di orientamento professionale della città di Zurigo pubblica un monitoraggio sull’IA. Il documento, che esce due volte all’anno, raccoglie le informazioni più recenti sull’uso dell’IA in circa dieci settori lavorativi (ad es. pedagogia, sanità, risorse umane), sulle conseguenze dell’IA per il mercato del lavoro, sull’uso effettivo dell’IA nel lavoro e nella vita privata e in particolare nell’orientamento professionale e di carriera. Il monitoraggio appena pubblicato comprende 27 pagine e contiene anche una conclusione, in cui si afferma: «L’intelligenza artificiale sta cambiando i profili professionali, i processi di lavoro e le aspettative nel mercato del lavoro più rapidamente di quanto possano reagire i sistemi di istruzione e consulenza classici possano reagire. (…) Il mercato del lavoro internazionale si orienta sempre più verso le competenze; i titoli di studio formali perdono importanza, mentre la capacità di assumere nuovi ruoli in modo flessibile diventa più rilevante. In Svizzera, invece, secondo gli studi, continua a prevalere una concezione tradizionale del reclutamento, con una forte attenzione al background professionale e all’esperienza nel settore». È possibile abbonarsi e  ricevere i rapporti di monitoraggio scrivendo all’indirizzo lbz-kommunikation@zuerich.ch.

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Uno studio della SUFFP si aggiudica il Premio della formazione professionale SRFP

Le sfide del perfezionamento delle persone formatrici in azienda

Per le persone formatrici in azienda è molto comune continuare a formarsi a livello professionale, mentre il perfezionamento dal punto di vista delle competenze pedagogiche risulta molto meno frequente. Il presente contributo analizza le cause di tale fenomeno, illustrando le condizioni in cui operano le persone formatrici e le sfide nella trasmissione delle competenze alle persone in apprendistato in un ambiente produttivo. I risultati mettono in luce le esigenze e aspettative delle persone formatrici in relazione al perfezionamento e le sfide che si trovano ad affrontare, consentendo di individuare diversi profili di persone formatrici. Lo studio alla base del presente contributo ha inoltre portato alla creazione dell’offerta di perfezionamento «SwissEduPro».

Studio della Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale (HES-SO)

Occupabilità e ruolo delle competenze acquisite in modo non formale e informale

Come si fa a rimanere occupabili anche senza possedere un attestato federale di capacità o un diploma? Uno Studio della Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale (HES-SO) mostra che anche le competenze acquisite in modo informale e non formale sono risorse chiave per integrazione nel mercato del lavoro. Per esempio, tre su quattro aziende non richiedono il possesso un titolo di studio formale per ricoprire determinate posizioni. A essere importanti sono piuttosto l’esperienza pratica e l’idoneità personale. Ciononostante, le competenze acquisite in modo informale restano spesso invisibili. Il presente studio avanza una serie di proposte su come le aziende, la formazione e le forze politiche possano sfruttare ancora meglio il potenziale delle persone prive di un titolo di studio formale.

Studio del Centro di ricerche congiunturali KOF del Politecnico federale di Zurigo

L’IA ha già un impatto sul mercato del lavoro svizzero

Qual è l’impatto dei modelli linguistici come ChatGPT sul mercato del lavoro svizzero? Questa domanda è al centro di un’analisi condotta dal KOF del Politecnico federale di Zurigo. È emerso che, dopo l’introduzione dell’IA generativa, la situazione del mercato del lavoro nelle professioni fortemente influenzate dall’IA si è evoluta in modo nettamente meno positivo rispetto a quella delle professioni meno influenzate. Secondo i dati del registro dell’assicurazione contro la disoccupazione, il numero di persone in cerca di lavoro registrate nelle professioni fortemente esposte è aumentato fino al 27% in più rispetto alle professioni meno esposte; particolarmente colpiti sono ad esempio i programmatori, gli sviluppatori web o gli amministratori di database, ma anche i lavori al di fuori dell’informatica. Gli artigiani sono invece poco minacciati dall’IA. I ricercatori non hanno trovato prove a sostegno della tesi secondo cui l’IA generativa creerebbe nuovi posti di lavoro.

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"Formazione professionale 2040 – prospettive e visioni": una visione per lo sviluppo individualizzato delle competenze operative nell’era digitale

Dalla formazione professionale di base lineare all’accompagnamento personalizzato dell’apprendimento

La formazione professionale di base si trova di fronte a un cambio di paradigma: tra 15 anni, i giovani che la frequenteranno saranno cresciuti con tecnologie che oggi possiamo appena intuire. In particolare, essi saranno abituati a interagire, apprendere e lavorare con sistemi di assistenza intelligenti. È giunto pertanto il momento di elaborare una visione coraggiosa: quella di una formazione professionale di base che si concentri coerentemente sullo sviluppo individuale delle competenze operative. Resa possibile dalle tecnologie più moderne, una tale visione è tuttavia concepita per mettere al centro della formazione professionale i rapporti umani e le esperienze personali.

Articolo pubblicato sulla rivista «Schule verantworten»

Promozione della lettura presso il Centro di formazione commerciale di Zugo

Il Centro di formazione commerciale di Zugo (KBZ) persegue un approccio multilivello alla promozione della lettura, che combina un accesso facilitato, interessi individuali e un lavoro orientato ai progetti. Katrin Meier Leu, Thomas Furter, Flavia Giudice e Stefan Riedler ne parlano in un articolo pubblicato sulla rivista «Schule verantworten» (vol. 5, 2/25). L’obiettivo è rafforzare in modo sostenibile le competenze di lettura e scrittura. Sedute di lettura regolari, gamification e la collaborazione con la biblioteca comunale di Zugo sostengono questo processo. Nonostante le sfide poste dall’eterogeneità e dal sovraccarico degli studenti, secondo le autrici un accompagnamento mirato e metodi creativi stanno dando i loro frutti. Soprattutto nel commercio al dettaglio, la lettura viene promossa attraverso progetti orientati alla pratica.

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Un podcast generato dall'intelligenza artificiale presenta lo studio Grit in un linguaggio quotidiano

I ricercatori aprono nuove strade nella divulgazione della ricerca educativa

Qualche tempo fa, Stefan C. Wolter (Università di Berna), Janine Albiez (SKBF) e Maurizio Strazzeri (Scuola universitaria professionale di Berna) hanno studiato come la perseveranza e la passione influenzano la scelta tra formazione professionale e liceo – Transfer ne ha già parlato. Ora è stato pubblicato un podcast che traduce il complesso inglese scientifico del rapporto di studio in un dialogo in tedesco semplice. Il testo è stato generato dall’intelligenza artificiale NotebookLM di Google, che ha anche pronunciato i dialoghi. Secondo Stefan C. Wolter, la creazione ha richiesto 30 secondi e l’autore principale dello studio ha affermato che non sarebbe mai riuscito a elaborare i risultati dello studio in modo così poco tecnico eppure coerente. Secondo Wolter, il programma verrà testato anche per altri documenti di ricerca per verificare se esiste un mercato per questo tipo di prodotto.

Qui potete ascoltare il podcast (in tedesco)

Qui trovate l’originale dello studio redatto (in inglese).

Studio condotto dall'Università di Berna

Come l’interesse e l’autostima influenzano la scelta delle professioni nel settore ICT

In che modo l’interesse e l’autostima dei giovani nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) influenzano la loro scelta professionale? Questa domanda è al centro di uno studio condotto dall’Università di Berna (Leo Röhlke, Jessica M. E. Herzing, Andrés Gomensoro, Dominique Krebs-Oesch), basato sui dati TREE di 1964 giovani. I risultati mostrano chiare differenze di genere: nelle ragazze è un maggiore interesse per le TIC a determinare la scelta di professioni che prevedono un loro uso intensivo; nei ragazzi, invece, è l’autostima positiva nei confronti delle TIC ad essere maggiormente correlata alla scelta di professioni legate alle tecnologie. Il concetto di autostima descrive le idee, le valutazioni e i giudizi mentali che una persona ha di sé stessa, ovvero come si percepisce e si valuta. L’interesse, invece, indica l’atteggiamento emotivo e valoriale positivo di una persona nei confronti di un determinato oggetto o ambito di attività.

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Articolo pubblicato su bwp@ sul prototipo «Career Boost Advisor» per il settore IT

Portafogli di competenze basati sull’intelligenza artificiale nella formazione professionale continua

Come è possibile documentare le competenze? Come è possibile utilizzare la documentazione delle competenze in un Portafoglio nella valutazione di possibili corsi di formazione continua o nell’ambito di candidature di lavoro? E quale ruolo potrebbero svolgere in questo contesto le procedure di analisi e raccomandazione basate sull’intelligenza artificiale? Queste domande sono oggetto del progetto «Portafoglio individuale delle competenze», le cui basi sono descritte da Bernadette Dilger e Marco Strate (Università di San Gallo) in un articolo pubblicato su bwp@ 48. Si tratta di un sottoprogetto del progetto faro «Swiss Circular Economy of Skills and Competences» finanziato da Innosuisse. Uno dei prodotti della ricerca è un prototipo («Career Boost Advisor») per il settore IT. Esso ha costituito la base per il partner di terreno Evrlearn per lo sviluppo di un “marketplace” per le offerte di formazione continua. Evrlearn è stato nel frattempo chiuso, ma l’idea di una consulenza sulla formazione continua basata sull’intelligenza artificiale dovrebbe essere implementata in Work-ID nel prossimo futuro.

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Il progetto "Accompagnamento digitale nel processo di scelta della professione" (digibe)

La scelta della professione non è un processo lineare

L’orientamento professionale è più che la mera trasmissione di informazioni o la ricerca del “giusto” sbocco. Si tratta piuttosto di un processo di apprendimento e sviluppo – vale a dire di una fase che richiede riflessione e sostegno. La Scuola universitaria professionale della Svizzera nord-occidentale e l’Alta scuola pedagogica di Berna hanno sviluppato a tale scopo lo strumento “digibe” allo scopo di sostenere i giovani nello sviluppare capacità di riflessione, nel sapere elaborare impressioni, nel formulare obiettivi e nel preparare decisioni. Una prima valutazione dello strumento mostra buoni risultati. Digibe dovrebbe tuttavia essere integrato sistematicamente nell’insegnamento e utilizzato in maniera differenziata.

Nuovo libro pubblicato da hep Verlag

Reti di aziende formatrici come prestatori di servizi

Costituendosi in reti, le aziende formatrici possono cooperare fra loro e offrire prestazioni che vanno dal reclutamento alla formazione professionale pratica di base strutturata. Il presente contributo delinea la genesi, le forme e le sfide di tali reti in Svizzera. Le speranze in esse inizialmente riposte non si sono realizzate. A livello di nicchia, tuttavia, le loro prestazioni possono svolgere un ruolo importante. Il presente testo, fondato su studi di caso qualitativi, riassume il contenuto del libro Ausbildungsverbünde (Reti di aziende formatrici), pubblicato nel 2024 da hep Verlag.

Sondaggio tra gli apprendisti in Svizzera, terza parte: salute psichica nella formazione professionale di base

Come i giovani nella formazione professionale di base affrontano le difficoltà psichiche

Come vivono i giovani il passaggio alla formazione professionale di base? Questa è la domanda centrale a cui tenta di rispondere lo studio “Salute psichica degli apprendisti nella formazione professionale di base”. I suoi autori ne riassumono i principali risultati in quattro contributi, tutti pubblicati da Transfer. Il presente, terzo testo, approfondisce la questione del benessere psichico dei giovani. Emerge che il 60% degli apprendisti ha avuto problemi psichici almeno una volta durante lo svolgimento della propria formazione professionale di base. Tuttavia, per quanto allarmante possa sembrare tale cifra, la maggior parte di essi vive la formazione come un luogo in cui impara a gestire con successo le difficoltà.

«La formazione professionale nel 2040: prospettive e visioni»: conflitti tra i diversi obiettivi della politica della formazione nel livello secondario II

Ecco perché la formazione generale e quella professionale dovrebbero essere considerate congiuntamente

La quota di diplomi di formazione generale è in crescita. Questo sviluppo non riduce solo la percentuale delle formazioni professionali, ma modifica anche la composizione del gruppo di giovani persone in formazione nei due percorsi del livello secondario II, sembrando talvolta connesso a effetti indesiderati. È emerso, per esempio, che un tasso di maturità cantonale più elevato presenta una forte correlazione con la quota di giovani persone che a 25 anni non sono in possesso né di un diploma di tirocinio né di maturità. Ciononostante, i postulati politici in materia di istruzione sul rapporto tra formazione generale e professionale dovrebbero sempre tener conto anche delle specificità cantonali.

Valutazione FHNW della situazione formativa degli studenti di informatica nel programma Integra della scuola professionale gibb

Tra orgoglio e rischi di burn out

Integra consente agli studenti motivati della scuola professionale gibb (Berna) di completare l’apprendistato in informatica e la laurea triennale presso la Scuola universitaria professionale di Berna in sette anni. I contenuti didattici sono strutturati e elaborati in modo autonomo. Una valutazione (novembre 2024, Dr. Sophie Baeriswyl, Marjan Tanushaj, Delia Müller, Prof. Dr. Andreas Krause) esamina le opportunità e i punti critici emersi dall‘esperienza della classe pilota. Le dieci interviste mostrano che la maggioranza degli studenti prova orgoglio e gioia nell’ambito di Integra. Apprezzano l’auto-organizzazione e la flessibilità a scuola, nell’azienda di formazione e nell’apprendimento, nonché il sostegno ricevuto. Allo stesso tempo, diversi studenti hanno riferito di conseguenze dannose per la salute, come l’impossibilità di condurre una vita sociale, la necessità di rinviare nel tempo o a dover rinunciare ad attività ricreative rigeneranti. La valutazione conclude che il programma Integra ha creato una combinazione motivante di apprendistato e scuola universitaria professionale. Allo stesso tempo, formula proposte affinché il modello non sovraccarichi di impegni gli studenti.

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Uno studio dimostra un «effetto causale piuttosto significativo»

La formazione continua ripaga doppiamente

Qual è l’impatto della formazione continua professionale sui guadagni individuali nel mercato del lavoro (reddito e riduzione del rischio di disoccupazione) in Svizzera? Questa domanda è al centro di uno studio condotto da Stefan Denzler, Jens Ruhose e Stefan C. Wolter, basato sul microcensimento sulla formazione continua 2016 e sui dati di statistica pubblica relativi al reddito e alla disoccupazione. I risultati mostrano che la partecipazione alla formazione aumenta in media il reddito del 3,4% e riduce il rischio di disoccupazione di 2,1 punti percentuali, il che, secondo i ricercatori, rappresenta un effetto causale piuttosto significativo. Tuttavia, gli effetti variano a seconda dell’età, del livello di istruzione e della situazione reddituale. Le persone nel quartile di reddito più basso beneficiano maggiormente dell’aumento del reddito, mentre l’effetto frenante sulla disoccupazione è più pronunciato per le persone nel quartile di reddito più alto. Secondo il microcensimento 2016, il 67% della popolazione residente permanente ha partecipato a corsi di formazione continua non formale legati al lavoro, della durata media di 48 ore (mediana: 24 ore).

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Analisi valutativa della SUFFP

Possibili ripercussioni di una promozione della permeabilità orizzontale nel grado secondario II

Ogni anno circa 2200 giovani che hanno iniziato il liceo intraprendono una formazione professionale di base (10%); nelle scuole medie specializzate questa percentuale è del 35%. Questi cambiamenti di orientamento sono più frequenti nella Svizzera romanda. Nell’ambito di una sua analisi valutativa, la SUFFP (Jürg Schweri e Belinda Aeschlimann) discute una possibile «promozione della permeabilità orizzontale tra formazione generale e formazione professionale di base». Ciò include il riconoscimento standardizzato dei crediti acquisiti in precedenza o l’estensione dei programmi Way-Up, come quelli già esistenti per informatici e disegnatori o (in alcuni Cantoni) mediamatici e polimeccanici. L’analisi invita tuttavia alla cautela. L’accesso alla formazione professionale attraverso l’istruzione generale non dovrebbe portare a una gerarchizzazione dei percorsi formativi, come è avvenuto in parte in Germania e in Austria.

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Sondaggio tra gli apprendisti in Svizzera, seconda parte: come vivono gli apprendisti la propria formazione?

Molti si trovano a dover affrontare sfide, ma pochi ne vengono sopraffatti

La formazione professionale di base è un elemento centrale del sistema formativo svizzero e, per la maggior parte dei giovani, essa costituisce il primo passo nel mondo del lavoro. Come vivono tuttavia gli apprendisti la propria formazione in prima persona? È questa la domanda centrale dello studio “Salute psichica degli apprendisti nella formazione professionale di base”. I suoi autori ne riassumono i principali risultati in quattro contributi, tutti pubblicati da Transfer. Il secondo testo è dedicato alle sfide che i giovani si trovano ad affrontare durante la propria formazione professionale di base, a ciò che li rafforza e a ciò che li pone sotto stress.