Formazione professionale in ricerca e pratica

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Risultati di un'indagine orientata agli spazi sociali e corrispondenti raccomandazioni

Allestimento e appropriazione di luoghi di apprendimento innovativi

Katrin Kraus & Lynette Weber

L’appropriazione di un nuovo edificio scolastico da parte degli insegnanti è stata oggetto di un’indagine orientata agli spazi sociali nell’ambito del programma di ricerca “Luoghi di apprendimento” (Orte des Lernens) della cattedra di formazione professionale e formazione continua (Lehrstuhl für Berufs- und Weiterbildung) dell’Università di Zurigo. Il lavoro si è svolto adottando la prospettiva degli insegnanti. Utilizzando un approccio etnografico basato su osservazioni, interviste e schizzi spaziali, l’indagine ha indagato come gli insegnanti si approprino di questo luogo di apprendimento nell’ambito della loro attività didattica e come si rapportino all’idea di flessibilità e individualizzazione in esso implementata. A tal fine, è stato ricostruito ciò che gli insegnanti fanno nelle singole situazioni didattiche, e come lo fanno.

Studio sulla formazione continua non formale orientata al lavoro nel settore edifici

Le offerte di formazione continua tengono il passo con gli obiettivi energetici e climatici?

Stefan Rieder & Adea Barileva

La Svizzera si è posta l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Al settore edifici spetta in questo ambito un ruolo chiave: circa un terzo delle emissioni di CO₂ in Svizzera è infatti causato dal parco immobiliare. Uno studio condotto da Interface mostra quanto i professionisti del settore siano preparati ad affrontare questo compito. I risultati evidenziano l’esistenza di un’offerta di formazione continua relativamente ampia riguardo alle “energie rinnovabili” e all'”utilizzo di materiali ed elementi vantaggiosi”, mentre in altri ambiti, quali la “riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti” o la “riduzione dei rifiuti”, ci sono ancora ampi margini di miglioramento. Lo studio formula altresì una serie di raccomandazioni – per esempio l’ampliamento dell’offerta relativa ai cosiddetti “Soft Skill”.

Progetto di ricerca presso la Leading House VPET-ECON

Le donne evitano le professioni ad alto contenuto di matematica

Più matematica, meno donne: questa formula riassume ciò che accade nella scelta di una carriera. Lo dimostra un progetto di ricerca della Leading House VPET-ECON (Thea S. Zöllner, Working Paper 237). Mentre i risultati suggeriscono solo un piccolissimo divario di genere a favore degli uomini nelle occupazioni con requisiti scientifici più elevati, esiste un divario di genere statisticamente significativo nelle occupazioni con requisiti matematici più elevati; in media, ciò corrisponde a un divario retributivo di circa il 12% nell’arco dell’intera vita lavorativa.

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Meta-analisi di 66 studi internazionali

Cosa prepara meglio le persone al mercato del lavoro: la formazione professionale o l’istruzione generale?

Il Politecnico di Zurigo (cattedra di Sistemi educativi, Ursula Renold) ha analizzato 66 studi internazionali sul grado di preparazione della formazione professionale e dell’istruzione generale al mercato del lavoro (occupazione, salari). Si tratta della prima sintesi di questo tipo. Sulla base di 39 studi che confrontano gli effetti dell’IFP con quelli dell’istruzione generale, i risultati sul mercato del lavoro dell’IFP rispetto all’istruzione generale sono minimamente migliori, ma tendono a zero nel tempo. Sulla base degli altri 27 studi (che confrontano l’IFP con un gruppo di controllo senza restrizioni), l’impatto dell’IFP è medio e mostra un aumento significativo dell’occupazione e dei guadagni/salari. Gli autori dello studio spiegano i benefici complessivi piuttosto ridotti dell’IFP con il fatto che molti studi si sono concentrati esclusivamente su programmi di IFP basati sulla scuola (compresi molti community college statunitensi), che difficilmente sono allineati con la domanda del mercato del lavoro.

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Studio dell'Università di Zurigo

I compagni di studio produttivi plasmano la nostra personalità

Qualche tempo fa, Claudio Schilter, Samuel Luethi e Stefan C. Wolter hanno dimostrato che i compagni di classe competitivi contribuiscono alla scelta e all’ottenimento di carriere meglio retribuite (e più impegnative) (Working Paper 228, Swiss Leading House VPET-ECON). Uno studio dell’Università di Zurigo ha ora fatto emergere risultati simili per il settore accademico. Secondo i risultati, gli studenti diventano più competitivi, aperti e coscienziosi quando lavorano con compagni che presentano queste caratteristiche in misura maggiore. I ricercatori Ulf Zölitz (UZH) e Xiaoyue Shan (National University of Singapore) parlano di chiari effetti di “spillover” della personalità. Ulf Zölitz: “I nostri risultati suggeriscono che l’influenza dei tratti produttivi della personalità dei coetanei può essere altrettanto decisiva del livello di rendimento accademico dell’ambiente”. Non sono stati riscontrati effetti significativi per l’estroversione, la gradevolezza e il nevroticismo.

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Analisi longitudinale dell'Ufficio federale di statistica (UST)

Grande impatto della situazione socioeconomica dei giovani sull’ottenimento di un titolo di livello secondario II

L’8,2% dei giovani che hanno compiuto 15 anni tra il 2011 e il 2013 dopo dieci anni non aveva titoli di studio di livello secondario II. Questa quota sale al 13% per i giovani che vivevano in economie domestiche facenti parte del 20% con il reddito da lavoro netto equivalente più basso e sale addirittura al 24% per i giovani beneficiari di aiuto sociale finanziario. Al contrario, il 73% dei giovani delle famiglie ad alto reddito (il quinto più ricco delle famiglie) ha un diploma di maturità e solo l’1% ha un certificato federale di formazione pratica (CFP). Questi sono i principali risultati di una nuova pubblicazione dell’Ufficio federale di statistica (UST) basata sull’analisi longitudinale di quasi 82 000 giovani.

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Ricerca presso della Scuola universitaria federale per la formazione professionale SUFFP

Salute delle persone in formazione: tra protezione e rischi

Nadia Lamamra, Barbara Duc, Mathilde Romanens & Gilles Descloux

Il sistema di formazione professionale svizzero ha chiari requisiti legali per proteggere la salute e la sicurezza degli apprendisti. Nella pratica, tuttavia, questi requisiti passano talvolta in secondo piano, come dimostra un progetto di ricerca dells SUFFP. Ad esempio, la salute mentale e i rischi psicosociali associati all’ambiente di lavoro hanno un ruolo secondario. Nel complesso, l’attenzione alle competenze, i meccanismi di banalizzazione del rischio e l’attenzione alla responsabilità personale nel sistema sanitario contribuiscono a una definizione confusa della salute sul posto di lavoro.

Formazione professionale 2040 – Prospettive e visioni: nuovi ambienti di apprendimento, tecnologie intelligenti e competenze sociali come chiave della formazione professionale di domani

Scuola professionale 2040: “escape” verso il futuro

Claudia Hug

La scuola professionale del futuro sarà molto più di un semplice luogo di apprendimento – ma diventerà una piattaforma per l’innovazione, uno spazio sociale per lo sviluppo della personalità e un motore per l’agire sostenibile nel contesto di un mondo del lavoro dinamico. Per far sì che questa visione diventi realtà, serve un coerente sviluppo delle scuole professionali – sul piano tecnologico, didattico e culturale. Se alcuni di questi elementi sono ancora una visione, altri sono già stati realizzati presso il Centro di formazione Limmattal.

Workshop della SUFFP sulle sfide della formazione professionale

Qualità! Obiettivo o slogan per la formazione professionale?

Matilde Wenger, Thomas Ruoss & Lorenzo Bonoli

Ogni anno, il Winter Workshop organizzato dalla Scuola universitaria federale per la formazione professionale (SUFFP) riunisce esperti/e, ricercatori e ricercatrici e operatori e operatrici del settore della formazione professionale per discutere le sfide e le questioni attuali. L’edizione 2025 è stata dedicata a una questione particolarmente controversa: la qualità nella formazione professionale è un obiettivo tangibile o soltanto uno slogan? Uno dei risultati: La qualità non dovrebbe essere pensata come una griglia rigida, ma piuttosto come un processo di negoziazione e di riflessione continua sugli obiettivi educativi e sui ruoli delle varie parti interessate.

«Formazione professionale 2040 – prospettive e visioni»: Le future sfide della formazione professionale

L’apprendistato diventa sempre più una tappa verso la formazione terziaria – con conseguenze

Daniel Oesch

Negli ultimi decenni, la formazione gode di una sempre più alta considerazione, e un numero crescente di giovani aspira oggi a conseguire un titolo di livello superiore. In particolare, un titolo di livello terziario sta ormai diventando la nuova norma in Svizzera, mentre la formazione professionale di base è sempre più considerata come un trampolino verso successivi percorsi formativi. La formazione professionale dovrà in futuro non soltanto preparare a una specifica professione, ma anche costituire le basi per una formazione ulteriore. La maturità professionale e il rafforzamento delle competenze di base durante la formazione professionale di base sono pertanto destinate ad assumere sempre più importanza. Oltre a ciò, si pone la questione dello sviluppo di percorsi di studio duali.

Studio dell’Università di Zurigo

Falsa dualità tra formazione generale e formazione professionale

Il rapporto tra formazione generale e competenze specifiche è da sempre un tema centrale nella ricerca e nello sviluppo nel campo della formazione. Katrin Kraus e Lena Freidorfer (entrambe dell’Università di Zurigo) mostrano, in uno studio appena concluso sul pensiero critico e sulla capacità di risolvere problemi, quanto questa questione possa rivelarsi complessa nella pratica. Le autrici sostengono che le competenze trasversali possono essere sia generali, come suggerisce il nome, sia specifiche per una professione. Questo richiede non solo una comprensione approfondita di queste competenze, ma anche un’analisi più approfondita sulla relazione tra lavoro e formazione all’interno della teoria della formazione professionale. A tal fine, possono essere utili prospettive teoriche che colleghino la formazione specifica, riferita a un’attività professionale concreta, con la formazione generale – ad esempio attraverso un approccio culturale alla comprensione delle culture professionali, che si esprimono anche in una specifica interpretazione professionale delle competenze interdisciplinari.

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Leading House Working Paper (236) di Claudio Schilter

Più concorrenza – meno ragazze e figli di migranti

Sottolineare un’elevata selettività nel processo di assunzione riduce in modo significativo il numero di candidate altamente qualificate e di figli di migranti. Il principale meccanismo che genera questo effetto è l’aumento della percezione di competizione tra pari durante le presentazioni informative sulle carriere. È quanto emerge da un esperimento sul campo randomizzato condotto da Claudio Schilter nel contesto di eventi informativi professionali. I risultati suggeriscono che le aziende possono promuovere efficacemente la diversità riducendo la selettività nei loro processi di assunzione, soprattutto quando i potenziali candidati interagiscono tra loro.

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Esperimento di scelta condotto dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale (HES-SO)

Promozione dei posti di apprendistato nel Cantone Ginevra: il contante è la misura preferita dalle aziende

Durante la pandemia di Covid-19, il Cantone Ginevra ha introdotto una serie di misure per incentivare la creazione di posti di apprendistato, tra cui:

  • Il rimborso dei primi tre mesi di salario dell’apprendista
  • Un premio di CHF 3’000 per l’assunzione di un apprendista per la prima volta
  • Un premio di CHF 10’000 per le aziende che creano una nuova rete per assumere apprendisti congiuntamente

In un esperimento di scelta, José V. Ramirez e Sylvain Weber (entrambi HES-SO) hanno dimostrato che il rimborso del salario è in assoluto la misura preferita dalle aziende, indipendentemente dalla loro dimensione o dalla loro esperienza formativa (aziende formatrici o non formatrici).

Le altre misure finanziarie risultano meno desiderabili, ma esercitano comunque un’influenza positiva sulle decisioni delle piccole imprese.

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Per una MP2 su dieci in Svizzera viene pagata una retta scolastica

Apprendisti nelle formazioni professionali di base private a pagamento

Luca Preite

In gran parte ignorati dalla ricerca e dalla politica nel campo della formazione, vi sono sempre più apprendisti che assolvono la propria formazione professionale di base e che conseguono la maturità professionale presso scuole di formazione professionale private a pagamento. Queste scuole si trovano non solo in contrasto con le concezioni di base del sistema svizzero della formazione professionale, fortemente caratterizzato in senso aziendale, ma – con l’eccezione delle scuole specializzate d’arte – ne aggirano le logiche selettive, in quanto l’accesso non è regolato né da criteri di ammissione basati sulle note né da procedure di candidatura. L’unico fattore determinante è il poter pagare la retta scolastica. Basato su uno studio qualitativo finanziato da una fondazione, il presente contributo mostra quali apprendisti se lo possano permettere e in quali circostanze.

Studio di Ecoplan su incarico della SEFRI

Situazione attuale sul riconoscimento delle qualifiche professionali estere

Chi desidera lavorare in Svizzera con un diploma professionale conseguito all’estero ha accesso al mercato del lavoro in molte professioni. Questo non vale per un numero limitato di professioni, come quelle nel settore medico o infermieristico, che sono soggette a regolamentazione statale e richiedono il riconoscimento del titolo di studio. Secondo uno studio condotto da Ecoplan, il riconoscimento delle qualifiche professionali estere per queste professioni funziona generalmente bene. Tuttavia, possono sorgere problemi quando i Cantoni sono responsabili della regolamentazione delle professioni, mentre il riconoscimento dei titoli è di competenza federale. Inoltre, il mercato del lavoro svizzero è strutturato secondo il principio della professione: le competenze richieste a un professionista qualificato sono definite in un titolo di studio formale, ben conosciuto dai datori di lavoro – mentre le qualifiche estere risultano più difficili da valutare. Le certificazioni di livello potrebbero rappresentare una possibile soluzione; tuttavia, il loro reale beneficio è controverso, come evidenzia lo studio.

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Monitoraggio "bili" della CSFP

Circa il 4% degli apprendisti frequenta un insegnamento bilingue

La CSFP ha condotto un’indagine denominata «Monitoring bili» sull’insegnamento bilingue, nell’ambito del suo impegno a promuovere l’insegnamento bilingue nelle scuole professionali. Dall’indagine emerge, tra l’altro, che in venti Cantoni è offerto l’insegnamento bilingue (bili), presente in quasi il 40% delle scuole professionali. Circa l’80% delle offerte bili è facoltativo, mentre il 20% è obbligatorio. La quota di apprendisti che seguono un percorso bili a livello nazionale è del 3,9% per gli apprendisti AFC, dello 0,28% per gli apprendisti CFP e del 5% per gli apprendisti delle maturità professionali MP1+2. L’81% degli apprendisti iscritti segue corsi bili in inglese. In undici Cantoni, per accedere all’insegnamento bilingue gli apprendisti devono soddisfare determinati requisiti (media delle note, livello linguistico, raccomandazione degli insegnanti o altro). Sulla base del rapporto, la CSFP analizzerà i bisogni d’intervento e formulerà raccomandazioni per promuovere il plurilinguismo.

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Studio condotto presso la Scuola universitaria federale per la formazione professionale (SUFFP)

Impatto della realtà virtuale sulle prestazioni degli apprendisti

Nonostante le numerose ricerche sul potenziale degli ambienti virtuali (VR) per migliorare l’apprendimento, l’efficacia della realtà virtuale nella formazione professionale non è ancora stata sufficientemente esplorata. Nel presente studio (realizzato da Christopher Keller, Gaby Walker, Francesca Amenduni, Alice Tela e Alberto Cattaneo, tutti della SUFFP), sono state valutate le prestazioni di 81 apprendisti in un ambiente VR rispetto a un approccio basato su computer desktop. I risultati hanno mostrato che l’uso della VR con visori montati sulla testa (Head-Mounted Displays) ha portato a un netto miglioramento delle prestazioni rispetto all’approccio desktop. La motivazione e il senso di presenza sono stati identificati come fattori decisivi per il miglioramento dei risultati. Lo studio ha inoltre evidenziato una relazione complessa tra la sensazione di presenza e le prestazioni, indicando che né la motivazione né l’esperienza di flow fungono da mediatori diretti.

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Studio di Andrés Gomensoro, Marieke Heers, Chantal Kamm e Sandra Hupka-Brunner

I figli di migranti hanno ambizioni più alte? Sì, ma non sempre

I giovani con un background migratorio hanno aspettative educative più ottimistiche rispetto ai coetanei nativi. Questo dato è confermato anche da studi più recenti, ma non si applica in modo generalizzato: non conta solo il livello individuale, ma anche il contesto istituzionale e l’origine sociale dei giovani. È quanto emerge da un progetto di ricerca basato sui dati della rilevazione delle competenze fondamentali (ÜGK 2019). Dallo studio emerge, ad esempio, che i giovani provenienti da Italia, Spagna o Grecia sviluppano aspettative simili a quelle dei loro coetanei svizzeri, mentre i giovani originari dei paesi balcanici o dello Sri Lanka tendono a mantenere aspettative elevate indipendentemente dal percorso formativo intrapreso. Questo potrebbe portarli a scegliere vie educative indirette per raggiungere i propri obiettivi scolastici.

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Studio della SUFFP sui tre luoghi di formazione con esempi di buone pratiche

Compensazione degli svantaggi: tendenza a misure standardizzate

Uno studio sulla compensazione degli svantaggi incentrato sui tre luoghi di formazione mostra la grande importanza della loro collaborazione con gli uffici cantonali della formazione professionale. Inoltre, evidenzia punti critici, come le differenze Cantonali nei moduli di domanda. A seconda del Cantone, questi si applicano a tutta la durata dell’apprendistato, a singoli luoghi di formazione o separatamente alla procedura di qualificazione. Questo approccio può essere un ostacolo per le persone in formazione senza supporto e può comportare che persone in formazione con la stessa diagnosi ricevano misure diverse. Nella pratica si profila inoltre una tendenza a misure standardizzate (tempo extra, aula separata). Data la varietà delle diagnosi, ciò solleva delle domande. Occorre inoltre prestare particolare attenzione alla protezione dei dati. Le persone coinvolte hanno la possibilità di conoscere la misura prescritta, ma non la diagnosi che ne è alla base. Ciò rende più difficile il supporto alle persone in formazione. Infine, ci si chiede se sia sufficiente concentrarsi sulla procedura di qualificazione, dal momento che le persone in formazione trascorrono la maggior parte del loro tempo di formazione in azienda, dove le misure non entrano praticamente in considerazione e non sono previste dalla legge.

Per saperne di più (con un elenco di esempi di buone pratiche per i tre luoghi di formazione [Risultati])

Formazione professionale superiore al di fuori del sistema di formazione formale

42 Lausanne: una scuola di informatica aperta giorno e notte

Christophe Wagnière

Nel luglio 2021 è stata fondata la scuola di informatica «42 Lausanne». Fa parte della rete internazionale «42» e offre una formazione gratuita della durata di uno o due anni. In linea di principio, può accedervi chiunque abbia almeno 18 anni, anche se non possiede un titolo di studio post-obbligatorio. La selezione è tuttavia rigorosa. La scuola si posiziona come alternativa complementare alla formazione professionale duale in Svizzera. Anche dal punto di vista pedagogico, 42 Lausanne adotta un approccio innovativo: si basa infatti sull’apprendimento tra pari (peer learning) e su un sistema di valutazione collaborativo. Oltre a ciò, manca un orario tradizionale delle lezioni. 42 Lausanne è finanziata in gran parte dal settore privato, e nell’estate del 2026 dovrebbe aprire un campus anche nella regione di Zurigo.

Empower Peers 4 Careers – un progetto di prevenzione nell’orientamento professionale

Un aiuto rivolto a scolare e scolari per la loro scelta professionale

Claudia Schellenberg, Patrizia Röösli & Annette Krauss

I compagni di scuola costituiscono una fonte importante per lo sviluppo di competenze trasversali. Questa risorsa, come ha dimostrato un progetto della Interkantonale Hochschule für Heilpädagogik (Scuola universitaria intercantonale di pedagogia speciale), può essere sfruttata nell’ambito di discussioni di gruppo – e ciò è di grande utilità, per esempio, al momento della scelta della professione. La valutazione dell’importanza di tale scelta ne è infatti risultata decisamente aumentata. Ma anche il clima di classe, il senso di comunità o l’integrazione percepita ne hanno tratto vantaggio.